Eventi, piscina e turismo: gli interrogativi dell’estate acquese
«Per gli eventi stiamo valutando. Piscina? La proprietà si è assunta un impegno morale con la città»
ACQUI TERME – Per l’indotto acquese la stagione estiva è sinonimo di rigenerazione economica. Gli eventi e le fiere che fanno da richiamo in tutta la provincia, le terme, punto di riferimento per i turisti anche stranieri, la piscina monumentale, sempre gremita nei mesi più caldi. L’emergenza epidemica, però, ha rimesso tutto in discussione, a partire dagli appuntamenti di solito in calendario nell’estate termale. «Stiamo valutando passo dopo passo – dichiara il sindaco Lorenzo Lucchini – in base ai provvedimenti che via via vengono emanati. L’eventuale annullamento delle manifestazioni avverrà solo in ultima analisi. La nostra volontà è quella di mantenere più eventi possibili se questi non entrano in particolare contrasto con le misure precauzionali».
Se per quanto riguarda il festival internazionale di musica jazz ‘Interharmony’ è stata già avanzata una prima ipotesi, «ovvero conservare la rassegna con una sola sessione nel mese di agosto», sulla Fiera di San Guido e la Notte Bianca, invece, pendono ancora grossi interrogativi. I dubbi, probabilmente, verranno dissipati solo nelle prossime settimane.
Tra le ansie che attanagliano i commercianti acquesi c’è la quasi certa assenza di turisti stranieri nei mesi a venire. «Anche solo un turista in meno significa togliere linfa al territorio – sottolinea Lucchini – credo però che questa emergenza possa creare anche delle opportunità con il cosiddetto turismo di prossimità. Acqui, e il Monferrato più in generale, dovranno puntare sull’enogastronomia e sui tanti punti di forza del territorio, come ad esempio i percorsi naturalistici, la ristorazione e lo shopping cittadino».
Dopo la concessione dell’ampliamento dei dehors esterni per bar, pizzerie e ristoranti, per sostenere il commercio locale la giunta pentastellata sta valutando la possibilità di ulteriori misure: la possibilità anche per ambulanti e negozi al dettaglio di utilizzare gli spazi esterni, l’esenzione della tassa di scopo, la riduzione dal canone Cosap «e, molto probabilmente, un contributo sulla tariffa Econet. Il commercio sarà un tassello fondamentale per il rilancio del turismo acquese».
Ad Acqui, proprio negli ultimi giorni, sta tenendo banco la questione piscina: Terme Spa non ha ancora comunicato ufficialmente le proprie intenzioni, un atteggiamento che ha spinto Palazzo Levi ad inviare una lettera ai vertici della società per chiedere immediati chiarimenti. «Tenere chiusa la piscina dei Bagni sarebbe una decisione davvero assurda quando in tutta Italia queste strutture stanno pian piano riaprendo. Per la città sarebbe un danno gravissimo. La proprietà può decidere di riaprire, di dare il bene in gestione ad un privato, sono tante le strade percorribili. Sarebbe imperdonabile non fare il possibile per trovare soluzioni. Terme Spa non ha acquistato dei semplici immobili, ma l’identità e il motore della nostra comunità: questo significa che non parliamo solo di responsabilità d’impresa, ma anche di impegno morale nei confronti della città».