• Network logo
  • Ultima Ora
  • Cronaca
  • Economia
  • Lavoro
  • Politica
  • Blog
  • Newsletter
  • Società
  • Cultura
  • Spettacoli
  • Farmacie
  • Sport
    • Sport
    • Sport Live
    • Alessandria Calcio
    • Derthona Basket
  • Animali
  • Necrologie
  • Farmacie
  • Elezioni
  • Abbonamenti
  • Edicola Digitale
  • Top Tag
    • Staria e storie di Valenza
    • Il deposito di scorie nucleari
    • Dossier Spinetta
    • Il caso Ginepro
    • Il processo Eternit Bis
    • Vite in cella
    • Venticinquesimo Minuto
    • L’ospedale siamo noi
    • I castelli dell’Acquese
    • Arte e Memoria
  • Podcast
    • Eco Sentieri
    • Che cosa direbbe Freud?
  • DOCUFILM
    • Alessandria: tra industrie a rischio e pericolo inquinamento
    • Dossier Spinetta, storia di un inquinamento
    • Le vecchie nuove droghe
    • 1994, la tragedia dell’alluvione: guarda il docufilm
    • In direzione contraria, la strage di Quargnento
    • Il ciliegio di Rinaldo
  • Network
    • Il Piccolo
    • Alessandria
    • Novi Ligure
    • Acqui Terme
    • Casale
    • Ovada
    • Tortona
    • Valenza
      • micro circle logo
      • coogle_play
      • app_store
    Site Logo
    Search
    Leggi l'ultima edizione Read latest edition Abbonati Abbonati
    • Lavoro
    • Cronaca
    • Sport
    • Alessandria Calcio
    • Newsletter
    • Società
    • Necrologie
      • Lavoro
      • Cronaca
      • Sport
      • Alessandria Calcio
      • Newsletter
      • Società
      • Necrologie
    Ex
    Economia, Generic, Home
    Luciano Asborno  
    9 Giugno 2020
    ore
    15:43 Logo Newsguard
    Novi Ligure

    Ex Ilva, Arcelor Mittal vuole altri 3.200 lavoratori in ‘cassa’

    NOVI LIGURE – Situazione esplosiva negli stabilimenti ex Ilva, quello di Novi Ligure compreso, dove i lavoratori chiedono al Governo di esercitare il suo ruolo e non limitarsi a comunicare ai sindacalisti ciò che decide ArcelorMittal, l’azienda che ha in affitto gli stabilimenti del gruppo siderurgico italiano in amministrazione straordinaria.

    Quella di oggi è una giornata che consegna un altro pesante fardello di preoccupazioni ai dipendenti di ArcelorMittal. Nell’incontro che i segretari nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Ugl metalmeccanici hanno avuto in videoconferenza con i ministri Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo hanno potuto apprendere i contenuti del piano industriale di ArcelorMittal che aggiunge altri 3.200 esuberi ai 1.700 che l’azienda non aveva assorbito da Ilva nel settembre 2018 quando prese in affitto i siti produttivi che asseriva di voler acquisire.

    Oltre alla conferma delle indiscrezioni sul piano di ArcelorMittalche circolavano da venerdì e si sono rivelate fondate, i sindacalisti hanno appreso il pensiero del ministro dell’industria e dello sviluppo economico Patuanelli secondo il quale “la rimozione dello scudo penale è un pretesto dell’azienda per restituire gli impianti“.

    Piccata la replica dei sindacalisti, a partire da Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl: “La realtà ha evidenziato che con l’introduzione dell’emendamento con cui si è cancellato lo scudo penale è iniziato il disimpegno di ArcelorMittal. L’azienda pagava 1,8 miliardi per acquisire Ilva e ora metterà 500 milioni per una partecipazione di minoranza, magari con il prestito previsto dal decreto legge liquidità e tutto il resto lo metteranno i contribuenti. Un capolavoro”.

    I rappresentati del Governo hanno confermato ai sindacalisti la disponibilità dello Stato al co-investimento ma resta da verificare se attualmente esiste ancora un soggetto industriale che si voglia impegnare in rilancio e ambientalizzazione dell’acciaieria di Taranto del gruppo ex Ilva.

    Nelle prossime ore il Governo riaprirà il confronto rigettando, fa sapere, il piano presentato da ArcelorMittal e prevede di riconvocare i rappresentanti dei lavoratori la prossima settimana.

    La tempistica allarma i lavoratori. Quelli di Novi Ligure definiscono “inaccettabile, inadeguato, spropositato, non soddisfacente e irrealizzabile il piano e chiedono risposte rapide“. Anche i commissari straordinari di Ilva stroncano il piano industriale.

    Francesca Re David della Fiom Cgil chiede “risposte rapide e concrete per chiudere una vicenda che si trascina da 8 anni e imprimere una svolta radicale alla vertenza. Il tempo è scaduto, la situazione è esplosiva, bisogna uscire dal ricatto“.

    Con questi propositi i sindacalisti nazionali hanno iniziato a valutare con le segreterie provinciali e i componenti delle rappresentanze sindacali unitarie degli stabilimenti ex Ilva le iniziative da intraprendere a salvaguardia di 5.000 posti di lavoro e della produzione di acciaio in Italia.

    SEGUI ANCHE:

    ilva novi ligure
    this is a test{"website":"website"}{"il-piccolo":"Il Piccolo", "novi-ligure":"Novi Ligure"}
    Watsapp RESTA SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP: È GRATUITO!
    Articoli correlati
    Leggi l'ultima edizione
    Leggi l'ultima edizione
    footer circle logo
    Site Logo in Footer
    Google Play App Store
    Copyright © - Editrice Gruppo SO.G.ED. Srl - Partita iva: 02157520061 – Pubblicità: www.medialpubblicità.it
    Chi siamo Cosa Facciamo Pubblicità Necrologie Alessandria Privacy Cookie Policy

    Il Piccolo di Alessandria AlessandriaNews NoviOnline AcquiNews CasaleNotizie OvadaOnline TortonaOnline ValenzaNews
    NewsGuard Logo Logo W3C