La sensibilità dell’istituto Leardi verso l’educazione civica
Si sta concludendo il primo ciclo di iniziative dedicate alla materia
CASALE – All’Istituto Leardi di Casale si sta per concludere il primo ciclo di iniziative relative al nuovo insegnamento dell’educazione civica, inaugurato nell’ordinamento scolastico a partire dallo scorso settembre. Agli scrutini di fine quadrimestre, che si terranno nei prossimi giorni, sarà per la prima volta quindi assegnata una valutazione per questa disciplina fondamentale per gli studenti.
Per l’istituto casalese, la nuova disciplina ha permesso di formalizzare l’impegno che da anni viene profuso per promuovere i valori della legalità, della consapevolezza civica, della sostenibilità ambientale e per consolidare una corretta fruizione delle nuove tecnologie. La specificità della nuova materia ha permesso inoltre di far sviluppare agli studenti competenze formali e informali utili sia per lo studio e per il mondo del lavoro, ma anche una coscienza civica e una cittadinanza attiva.
«I ragazzi, che vivono in un mondo complesso sempre più interconnesso e veloce, non sempre sono dotati delle competenze necessarie per comprendere la realtà che li circonda, – sostiene la professoressa Marta Burla, docente di Diritto – “Educazione civica” permette così di colmare quelle carenze formative e di rispondere ai quesiti che si pongono gli studenti, in modo più interattivo e diretto».
Sull’approfondimento relativo alla Costituzione, ad esempio, le classi sono partite, con i loro insegnanti, dalla loro esperienza diretta per comprendere ciò che accade in Italia e nel mondo: cosa si intende per diritto alla salute e come la carta costituzionale lo tutela? Come funziona il Servizio Sanitario Nazionale? Quali sono i diritti e i doveri del cittadino (articoli 12-54)? In particolare, quali sono le sue libertà e le limitazioni ammesse dalla legge? Questi sono alcuni dei quesiti che sono emersi dalle lezioni partecipate proposte, sia nella modalità di didattica a distanza sia in queste settimane di ritorno in presenza.
Un approfondimento è stato anche dedicato all’Agenda 2030 stabilita dall’Onu: lotta ai cambiamenti climatici, tutela della biodiversità e valorizzazione del patrimonio, anche attraverso la conoscenza di queste importanti questioni le generazioni future potranno sostenere il Monferrato, bene Unesco, e promuoverne le sue meraviglie.