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    “Contagi,
    Generic, Home
    Paolo Livraghi  
    2 Marzo 2021
    ore
    07:57 Logo Newsguard
    L'analisi

    “Contagi, Alessandria stabile da un mese. È l’unica eccezione”

    Il professor Bianchi dell'Upo: "In Piemonte siamo chiaramente di fronte alla terza ondata"

    ALESSANDRIA – In un quadro generale caratterizzato da tanti elementi di criticità, almeno una buona notizia c’è. «Alessandria è l’unica provincia del Piemonte che resiste e che si mantiene su numeri stabili – spiega Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – ma in termini di regione andiamo male, molto male. Tutte le curve, a cominciare da quella dei nuovi casi, sono in crescita esponenziale: alla luce dei dati direi che non ci sono più dubbi, siamo chiaramente di fronte alla terza ondata».

    La prima fotografia dell’andamento pandemico emerge dall’incidenza ogni 100mila abitanti: la Lombardia conferma il triste primato, a quota 243, e stacca ulteriormente Piemonte (200) e Italia (198), mentre Alessandria resta ultima, con 92.

    Torino, ma non solo
    Il Piemonte, rispetto a lunedì scorso, sale da 5744 a 8701 contagi, quindi 2957 in più e 1243 al giorno. «Erano 821 sette giorni fa – sottolinea il professore – e l’aumento in percentuale è addirittura del 50%. Torino va molto male, contribuendo con ben 1745 nuovi casi, ma anche a Cuneo, Novara e Vercelli l’andamento è preoccupante, con una crescita vertiginosa. Queste province, insieme, al Vco, che in proporzione è quella che ha i numeri peggiori di tutti, sarebbero da zona rossa. Noi, invece, saremmo da zona gialla, ma le valutazioni del Ministero non prevedono differenziazioni provinciali».

    Ospedali in affanno
    Che sia andata completamente persa ogni capacità di tracciare, lo dimostra la percentuale di asintomatici, che cala ancora e che scende al 35%, mentre il tasso di positività aumenta ulteriormente, toccando quota 6,2. «Le Rsa sono stabili o in lieve diminuzione – avverte Bianchi – mentre in termini di numeri assoluti le scuole aumentano notevolmente il proprio contributo, passando da 561 a 843 contagi. Il problema più grave è rappresentato dalla pressione ospedaliera: le terapie intensive, in sette giorni, salgono di 34 unità, da 141 a 175, e il tasso di saturazione schizza al 28%. Due punti sotto la soglia critica».

    In crescita anche i ricoveri ordinari, da 1905 a 2043, tasso di saturazione al 35% (il limite in questo caso è al 40%). Diminuiscono i decessi, effetto dei buoni risultati – in termini di contagi – che avevano caratterizzato le settimane precedenti: in Piemonte se ne contano 54 in meno, tasso di letalità all’1,7%, il più basso della seconda ondata.

    Come il 4 febbraio
    Alessandria passa da 352 a 385 nuovi casi settimanali, ‘solo’ 33 in più, 55 al giorno di media. «Esattamente come il 4 febbraio – conclude il docente – a testimonianza ulteriore del fatto che ci manteniamo su livelli di stabilità, e accettabili, oramai da un mese. In settimana 330 guariti in più, e pure nel nostro territorio si riflette la tendenza regionale relativa ai decessi, 12 in meno e 10 in totale rispetto a lunedì scorso. Il tasso di letalità è al 2,6%. Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi giorni? Speriamo di proseguire in questa fase di ‘resilienza’, per il Piemonte sono molto preoccupato».


     

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