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    Johnny
    Johnny Zaffiro
    Generic, Home, Politica
    Redazione  
    20 Luglio 2021
    ore
    08:29 Logo Newsguard
    Il commento

    Johnny Zaffiro e i perchè del ‘Sì’ al Ddl Zan

    L'opinione dell'esponente di Casale Bene Comune

    CASALE – Johnny Zaffiro, esponente di Casale Bene Comune e candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2019, riflette sulle tematiche del Ddl Zan con una lettera aperta, di seguito in forma integrale.

    «Di base c’è sempre la paura che la ‘concessione di diritti’ alle minoranze faccia traballare il mondo come è stato fino ad oggi e nel quale siamo capaci di orientarci. Ma non è la politica ad innescare la libertà umana, semmai essa ne registra la presenza e ne favorisce la possibilità di espressione. Così il Ddl Zan è oggi il banco di prova tra fautori dello status quo e fautori del cambiamento e della necessità di riconoscere che l’orientamento sessuale e le scelte sessuali sono molteplici, imprevedibili, parte della società contemporanea da quando questa, la società, si è presa a fatica spazi espressivi incontenibili, perché – appunto – esistono differenze.

    Non bisogna avere paura del tracollo dei valori tradizionali, perché i valori tradizionali in fondo sono l’amore e il rispetto: quando questi mancano, sì che dobbiamo preoccuparci, ma​ in che modo​ questo amore si esprima non è il problema, e la politica invece dei soliti tatticismi proiettati più su alleanze ed equilibri che sul merito della questione, dovrebbe limitarsi a difendere le persone e a tutelarne i diritti se questi, come nel caso della vasta comunità Lgbt, vengono negati e se non esistono conseguenze alla violenza fisica e verbale. Se insomma l’omotransfobia non viene sanzionata.
    Chi si arrocca dietro argomentazioni giuridiche o politiche contrarie a questo Decreto legge, guarda forse la questione con una colpevole miopia e la carica di significati superflui. Basterebbe forse mettersi nei panni degli altri, per capire davvero bisogna percepire profondamente il dolore del dileggio,​ la violenza dell’esclusione,​ la paura di una passeggiata senza mai sentirsi se stessi, concepire il fatto che non si tratta di persone aliene, ma spesso ‘insospettabili’ che – come chiunque – hanno il diritto a vivere secondo la propria coscienza ed il proprio orientamento sessuale. Attraverso il mondo dell’arte​ e dello spettacolo peraltro (dalla musica alle produzioni cinematografiche) da anni vediamo e conosciamo esperienze e situazioni che ormai non sono così spiazzanti e originali.

    Il mondo è in evoluzione non perché nascano dal nulla novità e fenomeni contrari alla morale adulta comune, ma perché per ragioni storiche e sociali emergono o riemergono esigenze e sensibilità latenti; come reagiamo quindi? Censuriamo e facciamo finta di niente? Per quanto tempo? E a beneficio di chi?

    Il cambiamento parte da scelte, da scelte difficili e alcune volte impopolari, io non ho dubbi di fronte a scelte così importanti. Io sono Lgbt, sono donna, sono nero , sono disabile… Sono ogni minoranza che lotta perché la sua dignità sia riconosciuta e possa misurarsi ad armi pari con le sfide della vita».

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