Peste suina, Galanzino: “Dobbiamo reagire. Tutti davanti alla Prefettura”
L'imprenditore e runner pensa di coinvolgere associazioni dell'outdoor e della ricettività e produttori
TORTONA – Checco Galanzino è un imprenditore che è diventato un leader della green economy, ben oltre i confini nazionali.
E’ un uomo innamorato della sua terra, di quel ‘Quarto Piemonte‘ che ha contribuito a ideare e promuovere. E’ uno sportivo che conosce le potenzialità di luoghi in cui la gara, ma anche l’escursione, diventa occasione di valorizzazione.
I divieti per contenere la peste suina lo hanno fatto arrabbiare: non li condivide e, soprattutto, ha ben chiare le conseguenze che potrebbero avere per un territorio vasto e per le persone che qui vivono e lavorano. Per questo, attraverso i social, ha lanciato un appello. “E’ arrivato il momento di reagire. Personalmente potrei continuare a correre nei boschi, e anche tanto: non vedo chi mi prenderebbe (Galanzino è stato il primo al mondo ad attraversare, in solitaria, cinque deserti, in tutti i continenti, ndr). La risposta, però, dovrà essere collettiva“.
In quali forme e dove? “Lancio una idea, rivolta anche a tutte le associazioni dell’outdoor e della ricettività e ai produttori agricoli: troviamoci tutti davanti alla Prefettura e chiediamo si sostituire una decisione assunta per non prendersi responsabilità con un progetto mirato di protezione degli allevamenti e di riapertura alla fruizione dei sentieri per il turismo sportivo e lento”.
Alla domanda di Galanzino “chi ci sta?” un coro di adesioni, fra cui anche il Cai, titolari di strutture ricettive e il senatore Massimo Berutti.