Voltaggio
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Elio Defrani  
19 Febbraio 2022
ore
06:30 Logo Newsguard
la decisione

Voltaggio dice addio all’Unione Val Lemme: andrà con Arquata

Votato il recesso dall'intesa con Carrosio, Fraconalto e Parodi. Nascerà un nuovo ente "idrido" che arriverà fino alla val Curone

VOLTAGGIO — Il consiglio comunale di Voltaggio ha votato l’uscita dall’Unione con Carrosio, Fraconalto e Parodi Ligure, passo propedeutico all’ingresso in una nuova unione di Comuni, formata da Arquata Scrivia, Cabella Ligure e Fabbrica Curone. La discussione in consiglio è durata diverse ore: il capogruppo d’opposizione Michele Bisio ha contestato la scelta della maggioranza e ha chiesto di rinviare la decisione (ci sarebbe stato tempo fino al 31 marzo), ma alla fine la delibera è stata approvata con 8 voti a favore su dieci.

Bisio ha fatto leva sulle differenze storiche, sociali e geografiche tra i vari Comuni che formeranno la nuova unione (Voltaggio è in val Lemme, Arquata in valle Scrivia, Cabella in val Borbera e Fabbrica in val Curone). Il capogruppo di minoranza ha anche sottolineato i possibili problemi finanziari («Anche uscendo dall’Unione della val Lemme, Voltaggio dovrà comunque pagare la sua quota per i mutui e per il personale») e nei rapporti con gli altri Comuni della zona, che potrebbero non prendere bene «il tradimento che si consuma proprio mentre Voltaggio ha la presidenza di turno».

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Il sindaco Giuseppe Benasso ha spiegato che in questo momento Voltaggio sta versando fondi nelle casse dell’Unione ricevendo ben poco in cambio. In questi anni, infatti, l’ente fondato nel 2014 sarebbe riuscito solo a mettere in piedi un ufficio tecnico: «L’unione non può essere fine a se stessa, ma deve lavorare nell’interesse dei Comuni che la compongono. Rimanere in un ente che non funziona adeguatamente, soprattutto in un momento cruciale come questo, con i progetti compensativi del Terzo Valico da portare avanti, sarebbe sbagliato», ha detto Benasso.

Nei mesi scorsi il primo cittadino di Voltaggio avrebbe provato a convincere i colleghi Francesco Di Vanni (Fraconalto), Carolina Ruzza (Parodi) e Valerio Cassano (Carrosio) a aderire tutti insieme alla nuova unione con Arquata, «ma sono rimasti raggelati dalla mia proposta e non se n’è fatto nulla».

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Con la nuova unione, Benasso spera di riuscire a realizzare i progetti che finora sono rimasti lettera morta, a cominciare dall’organizzazione di servizi associati tra i Comuni, scopo principale di questi enti: «Arquata ha spazi assunzionali che può mettere a disposizione dell’unione per implementare la dotazione organica e dare un po’ di respiro ai nostri uffici».

Bisio è rimasto sulle sue posizioni: «Fate tutto questo perché avete in mente solo una cosa: i progetti del Terzo Valico. Ma questa scelta peserà molto sul futuro di Voltaggio, perché i nostri concittadini, come è ovvio che sia, guardano verso Gavi e non verso Arquata per lavoro, scuola e servizi».

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