Il santo di oggi, 3 marzo, è Santa Teresa Eustochio Verzeri
Oggi, 3 marzo, la Chiesa celebra anche Beato Pietro Renato Rogue e Sant'Anselmo di Nonantola
La Santa del giorno è Santa Teresa Eustochio Verzeri, ma la Chiesa celebra anche Beato Pietro Renato Rogue e Sant’Anselmo di Nonantola.
Santa Teresa Eustochio Verzeri
Fondatrice dell’Istituto delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù
Bergamo, 31/7/1801 – Brescia, 3/3/1852
La vita
Santa Teresa Eustochio Verzeri è di nobile famiglia e compie i primi studi a casa, sotto la guida del canonico Benaglio. A 16 anni decide di entrare a far parte delle Benedettine di Santa Grata. La sua vita però è fatta per aiutare il prossimo, così lascia il convento e si dedica alle ragazze povere e sole. E’ il primo passo per la costituzione dell’Istituto delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù e nel 1831 monsignor Benaglio la nomina superiora. Per molti è la più grande maestra spirituale dell’Ottocento; il suo libro “Il libro dei doveri” viene considerato da Papa Pio IX di grande aiuto quando l’anima ha più bisogno di Dio.
La morte
A 50 anni si ammala di colera, il suo fisico è debilitato da fatica e sofferenza. Il primo marzo raduna tutte le novizie e raccomanda loro fedeltà alla Regola e uniformità al volere divino. Il 3 marzo, dopo 25 attacchi epilettici, muore. Lascia più di 200 suore. Le sue spoglie riposano nella chiesa delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù a Bergamo. Viene canonizzata nel 2001.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Beato Pietro Renato Rogue
Sacerdote vincenziano e martire
Vannes (Francia), 11 giugno 1758 – Vannes 3 marzo 1796
La vita
Pietro entrò in seminario nel 1776 e venne ordinato prete nel 1782; dopo quattro anni passati con l’incarico di cappellano, fece richiesta di essere ammesso nella congregazione dei sacerdoti della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli, dove fu accettato nel 1786. Il suo periodo di noviziato venne però interrotto ben presto, perché venne richiamato presso il seminario di Vannes a ricoprire la carica di direttore e di professore di teologia. Dopo la caduta di Robespierre venne proclamata un’amnistia, così il beato poté abbandonare lo stato di clandestino e nel 1795 si presentò alle autorità e si impegnò solennemente ad adoperarsi per mantenere la pace. Per qualche mese poté esercitare apertamente il proprio ministero, ma nell’ottobre di quello stesso anno la legislazione restrittiva venne completamente reintrodotta.
La sera della vigilia di Natale del 1795, mentre Pietro stava portando i sacramenti a dei moribondi, si accorse di essere pedinato da due noti rivoluzionari. L’arresto del prete non fu accolto da grande entusiasmo, perché egli era molto popolare e apprezzato tra la popolazione. Durante il processo, al quale presenziò anche la madre, Pietro rispose in modo molto preciso e breve alle domande che gli furono poste: disse semplicemente di aver rifiutato il giuramento, di non aver mai lasciato Vannes e che non avrebbe mai svelato i nomi di coloro che lo avevano aiutato a nascondersi. Siccome tutto ciò era assolutamente contrario alla legge, il giudice non poté fare altro che condannarlo a morte.
Passò l’ultima notte scrivendo ai suoi amici e incoraggiando un prete, suo compagno di sventura, che era terrorizzato dall’idea della terribile morte che li attendeva. I due vennero ghigliottinati il giorno successivo, il 3 marzo 1796, a Morbihan. La tomba che la madre gli aveva preparato divenne meta di grandi pellegrinaggi e si dice che fu sede di diversi miracoli.
Pietro Rogue è stato beatificato il 10 maggio 1934 e le sue reliquie si trovano nella cattedrale di Vannes.
Sant’ Anselmo di Nonantola
Abate
Anselmo, duca del Friuli, era un valoroso cavaliere e un politico potente. A ventinove anni sentì che la sua vita doveva avere uno scopo più grande. Sentì la chiamata di Dio.
Il re longobardo, Astolfo, capì le buone intenzioni di suo cognato e gli donò un appezzamento di terreno a Nonantola, in Emilia Romagna. Qui Anselmo fondò una grande abbazia intitolata a San Silvestro.
L’abbazia seguiva la Regola di San Benedetto e ospitava centinaia di monaci che pregavano e lavoravano tutto il giorno. Accoglievano i pellegrini che da Nord si dirigevano a Roma e nella Terra Santa. Curavano gli ammalati e assistevano i poveri.
Anselmo, costruì altri monasteri da adibire a centri di assistenza ospedaliera e di carità. In breve l’Abbazia di Nonantola divenne un prestigioso centro propulsore di cultura, predicazione e carità evangelica.
Nonostante la sua fama, il santo longobardo, con umiltà continua a svolgere i lavori più faticosi. Nel mentre la sua inesauribile attività è rivolta anche in campo politico per portare la pace tra Longobardi e Franchi. Carlo Magno in persona, il re dei Franchi, gli è riconoscente e lo premia con privilegi e benefici per i suoi conventi.
Anselmo morì a Nonantola all’età di 80 anni, nell’803. È l’unico santo longobardo di cui si conosca la storia.