Trent’anni senza “Lella” Lombardi, l’unica donna ad andare a punti in F1
Il 3 marzo 1992 moriva di cancro la campionessa nata a Frugarolo
Quanta tenacia occorre? Quanto talento e quanto coraggio servono per realizzare il proprio sogno di ragazza in un mondo solo maschile? Quanta personalità è necessaria per rompere consuetudini, luoghi comuni e convinzioni? Quanto per convincere uno sport declinato esclusivamente al maschile (lo è ancora oggi) come l’automobilismo a dare una chance, un volante, negli Anni 70 ad una ragazza della provincia di Alessandria? Questa è la storia di Maria Grazia Lombardi, per tutti “Lella”, nata il 26 marzo 1941 a Frugarolo e arrivata fino alla Formula 1, dove è stata la prima, e finora unica, donna a conquistare punti nel campionato mondiale.
Tempi eroici
Per comprendere l’impresa sportiva compiuta dalla Lombardi è necessario descrivere cosa fossero le corse in quell’epoca, quando i piloti sulla tuta avevano ricamato il proprio gruppo sanguigno. Le macchine in Formula 1, negli Anni Settanta, erano molto difficili da guidare, senza elettronica, erano pesanti, potenti e molto pericolose. Nei gran premi di quegli anni correvano tanti campioni che hanno fatto la storia di questo sport come Niki Lauda, Emerson Fittipaldi, Mario Andretti, James Hunt, Clay Regazzoni, Carlos Reutemann, Jackie Ickx…
In quel contesto provava ad emergere “Lella” Lombardi, una donna dall’aspetto minuto, spinta da una passione irresistibile per i motori, che si è manifestata fin da giovanissima quando guidava i camion dell’azienda di famiglia. Le tappe della sua carriera sportiva partono dalle serie minori (vince il Campionato Italiano Formula 850 nel 1970, è campionessa della Formula Ford Mexico…) fino all’esordio nel 1974, in Formula 1 nel Gran Premio di Gran Bretagna e al sesto posto (ultimo utile all’epoca per conquistare punti mondiali) nel Gran Premio di Spagna, sul circuito del Montjuic, la “montagna magica” di Barcellona. Dopo l’addio alla F1, “Lella” passò alle endurance, partecipando a gare leggendarie come la 24 Ore di Le Mans e fondando una scuderia che portava il suo nome.
Il docufilm
Uno squarcio di notorietà sulla Lombardi è arrivato nel 2020 con l’uscita del docufilm americano «Beyond driven», incentrato sulla storia della pilota alessandrina. L’incipit della pellicola è fulminante: «Solo cinque donne hanno gareggiato in F1: Maria Teresa De Filippis, Divina Galica, Desiree Wilson, Giovanna Amati e “Lella” Lombardi, ma solo quest’ultima è stata capace di andare a punti». Un film che fa emergere il personaggio “Lella”, una donna coraggiosa, determinata, indipendente e anticonformista che diceva «preferisco avere un incidente in auto piuttosto che innamorarmi». Eloquente, per capire il piglio di questa alessandrina, lo scambio di battute con un giornalista spagnolo: «Se la F1 è cosa da ragazze? Visto che sono qua e corro, giudicate voi».
Un busto e un giardino
Un busto collocato nella “sua” Frugarolo. Un piccolo giardino, adiacente al “PalaCima”, intitolato ad Alessandria. Sono queste le (poche) tracce provinciali della memoria di Lella Lombardi. Le altre sono state una mostra nel 2018 al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure («Lella Lombardi una vita per le corse») e un raduno del Ferrari Club Alessandria.
Oggi, 3 marzo, ricorrono i 30 anni della morte della campionessa (è morta di cancro a 51 anni nel 1992) e tra due settimane il campionato di F1 partirà dal Bahrain. Due circostanze perfette per parlare di una donna che ha fatto la storia del motorsport. Una persona che è fonte di ispirazione per tante ragazze che provano a correre “Veloce come il vento” e che vive nel ricordo di tanti appassionati, come il nostro lettore Fabio Giacomo Cobianchi (che ringraziamo), che in questi giorni, con una lettera ci ha ricordato la ricorrenza (la riportiamo qui di seguito).
La lettera per ricordare Lella
Caro direttore,
il 3 Marzo 1992 ci lasciava la grande Lella Lombardi, la pilota di Frugarolo fu la prima donna a conquistare punti in un campionato iridato di F1 con il sesto posto nel Gp di Spagna del 1975, da allora nessuna è riuscita a fare meglio di lei. Una vita nata nel mondo del motorsport, iniziando da giovanissima con in kart e la gavetta nelle categorie automobilistiche minori. Nel 1970 conquisterà il campionato italiano Formula 850, nel 1973 correrà nelle serie tricolori e in quella britannica.
Dopo alcuni anni il grande salto in F1, dove si toglierà grandi soddisfazioni. Nel 1977 conclusa l’esperienza in F1, rimarrà nel mondo delle corse, infatti parteciperà alla 250 Km di Imola, Le Mans, alla Nascar ed infine al Campionato DTM tedesco. Alcuni anni dopo si ritirerà definitivamente dal mondo delle corse, entrando cosi nelle storia dell’automobilismo.
Cobianchi Fabio Giacomo
Pieve Porto Morone (Pv)