Il santo di oggi, 18 marzo, è san Cirillo di Gerusalemme
Oggi, 18 marzo, la Chiesa celebra anche san Salvatore da Horta e sant'Edoardo il martire
Vescovo e dottore della Chiesa
Gerusalemme (Palestina), 315 ca. – Gerusalemme, 386 ca.
La vita
Nasce in una famiglia cristiana, a 30 anni viene ordinato sacerdote. Diventa vescovo di Gerusalemme nel 348 succedendo a Massimo, ma viene successivamente destituito a causa di presunti errori dottrinali. Due anni dopo però viene riabilitato. Stessa cosa accade due anni dopo: destituito ma poco dopo riabilitato. Nel 367 viene esiliato dall’imperatore Valente. Tornerà a Gerusalemme solo nel 378, alla morte dell’imperatore. Viene chiamato “il Catecheca” dai 24 capolavori letterari teologici da lui composti (Catechesi).
La morte
Muore a Gerusalemme dopo 35 anni di episcopato. Nel 1882 papa Leone XIII lo proclama dottore della Chiesa.
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San Salvatore da Horta
Salvatore nacque a S. Coloma, nella diocesi di Gerona in Spagna. I suoi genitori erano poveri e lavoravano entrambi all’ospedale locale, assegnati al turno notturno, ricevendo i malati indigenti. Il figlio era conosciuto dai suoi compagni di scuola semplicemente come “Salvatore ospedale”. Venne mandato nel convento di S. Maria del Gesù di Tortosa, dove fu cuoco, portinaio e mendicante. Ogni giorno tantissime persone si radunavano intorno al convento chiedendo la sua intercessione, tanto che i superiori lo mandarono sotto falso nome in una comunità sperduta tra le montagne, non lontano dalla città di Horta. Là Salvatore trascorse la maggior parte dei suoi ventisette anni di vita religiosa, ma non nell’anonimato che era stato previsto per lui.
Una folla di persone, avvertite non si sa come della sua presenza, si radunarono al convento e chiesero di vedere il frate.
Per quanto fosse diventato assai famoso e molte persone, nobili o del popolo, andassero a incontrarlo, dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Francia, Salvatore non cambiò: continuò a camminare scalzo, si flagellava ogni giorno e digiunava rigorosamente. Venerato come un santo durante la sua vita, venne canonizzato nel 1938.
Sant’Edoardo II il Martire
Edoardo II, noto come il Martire, nacque intorno al 962 e regnò come re d’Inghilterra per un breve periodo, dal 975 al 978. Figlio di Sant’Edgaro il Pacifico, Edoardo era considerato un sovrano pio e giusto. Il suo regno, però, fu segnato da intrighi politici e rivalità familiari.
La tragica morte
Nel 978, Edoardo fu assassinato al castello di Corfe. La responsabilità del suo omicidio ricade su sua matrigna, Elfrida, che ambiva al trono per suo figlio Etelredo. Secondo la leggenda, Elfrida attirò Edoardo in una trappola e lo pugnalò a morte mentre beveva un bicchiere di vino.
Culto e canonizzazione
Edoardo fu subito venerato come martire per la sua morte violenta e per la sua reputazione di re pio. La sua canonizzazione ufficiale avvenne nel 1001, sotto il regno di suo fratello Etelredo II. Il suo corpo fu traslato all’abbazia di Shaftesbury, dove divenne oggetto di pellegrinaggio.
Eredità
Sant’Edoardo II il Martire è ricordato come un esempio di re santo e martire. La sua figura è stata celebrata in numerose opere d’arte e letteratura. La sua memoria liturgica ricorre il 18 marzo.