Il Santo di oggi, 4 aprile, è San Benedetto da San Fratello (il Moro)
Oggi, 4 aprile, la Chiesa celebra anche San Francesco Marto
Il Santo di oggi, 4 aprile, è San Benedetto da San Fratello (il Moro) ma viene celebrato anche San Francesco Marto.
La vita di San Benedetto da San Fratello (il Moro)
Laico frate minore e compatrono di Palermo – Benedetto Manasseri nacque nel 1524 da una famiglia di schiavi condotti dall’Etiopia in Sicilia. Ebbe un fratello e due sorelle minori di lui. Nacque libero per concessione del padrone. Sin da piccolo era dedito alla preghiera, trascorreva le sue giornate tra i boschi e gli animali.
A diciotto anni lasciò la casa di famiglia lavorando e aiutando i poveri. Secondo i racconti dopo un pestaggio venne soccorso da un eremita che lo curò e lo incoraggiò a seguire la vita eremitica. A 21 anni donò tutti i suoi averi ai poveri ed entrò nell’eremo di Santa Domenica, a Caronia. Ma Benedetto e Girolamo dopo poco dovettero andarsene e si recarono in altri luoghi fino a nascondersi sul monte Pellegrino vicino a Palermo. Quando il suo amico Girolamo morì, Benedetto venne eletto superiore nonostante il suo analfabetismo. Nel 1562 Papa Pio IV cancellò la comunità, e i confratelli dovettero andare in altri conventi. Benedetto scelse l’ordine dei Frati minori riformati al convento di Santa Maria di Gesù di Palermo, dove rimase fino alla morte.
Si narra che fece numerosi miracoli ed ebbe fama di santità anche da vivo, tanto che addirittura il viceré, si affidava al suo consiglio prima di prendere decisioni importanti.
Nel 1589 fu colpito da una grave malattia e il 4 aprile del 1589 morì nel convento francescano di Santa Maria di Gesù dove i suoi resti mortali sono venerati ancora oggi. Viene canonizzato nel 1807.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Francesco Marto
Obbediente, tendeva a isolarsi e non cercava mai la lite, amava la natura e aveva un grande cuore. Durante la sua prima apparizione la Madonna gli predisse che sarebbe andato in cielo molto presto e fino ad allora avrebbe dovuto recitare molti rosari, cosa che puntualmente fece. A motivo delle sue esperienze mistiche subì molteplici umiliazioni da parte dei compagni e di un maestro che lo accusava di essere un “falso veggente”.
Si racconta che a chi gli chiedesse cosa avrebbe voluto fare da grande, egli rispondesse “voglio morire e andare in cielo!”.
Morì, come la sorella, di febbre spagnola il 4 aprile 1919 dopo aver preso, secondo suo grande desiderio, la sua prima e ultima Comunione. Beatificato assieme a Jacinta il 13 maggio 2000 da Giovanni Paolo II, è stato canonizzato da Papa Francesco il 13 maggio 2017. Il suo corpo riposa nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima.