L’orrore non spegne la bellezza di Norma
La conferenza stampa. Da destra: il maggiore Antonio Stanizzi, il procuratore capo Enrico Cieri, il colonnello Giuseppe Di Fonzo e il capitano Domenico Lavigna
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Monica Gasparini  
28 Giugno 2022
ore
20:04 Logo Newsguard
Omicidio di Sale

L’orrore non spegne la bellezza di Norma

Durante la conferenza stampa ricostruite le azioni di Luca Orlandi, ora in carcere 

SALE – La bellezza non è stata cancellata dall’orrore di una morte violenta. E’ ancora lì. Si respira in un giardino accogliente, curato e rigoglioso. In un insieme armonioso di piante e fiori che mostrano l’essenza dell’anima di Norma Megardi, una donna che amava la vita.

La si percepisce negli occhi di Victor, suo figlio. Nei suoi modi gentili e sensibili specchio dell’esempio di vita di una mamma che oltre ad essere l’energia pulsante della sua casa ha dedicato parte del suo tempo al mondo della solidarietà.

L’orrore non spegne la bellezza di Norma

Omicidio Megardi: la conferenza stampa dei carabinieri

La conferenza stampa dei carabinieri sull'omicidio di Norma Megardi, la donna uccisa da Luca Orlandi a Sale. GUARDA IL VIDEO

E in questa storia drammatica e sconvolgente, c’è posto anche per la compassione. Lo si legge in un saluto e nel gesto di risposta di Luca Orlandi prima di varcare la porta del carcere in una notte che ha cancellato le speranze e mostrato fin dove può spingersi il male.

La lettura penale

La vita di Sale tornerà a scorrere con i suoi ritmi, le sue abitudini. Intanto, i Carabinieri e la Procura riassumono i termini e le circostanze della vicenda con una lettura penale.

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Indagini ancora in corso: in carcere Luca Orlandi, indagati (ma liberi) i sui genitori

Non parlano, gli inquirenti, della posizione di Ivana Ferrari e Pietro Orlandi, mamma e papà di Luca: su di loro sono ancora in atto indagini. Quello che sappiamo è che sono indagati, ma liberi. Tutto si sa, invece, delle terribili azioni di Luca accusato di omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere.

La svolta

Il cerchio inizia a stringersi giovedì sera (23 giugno – tre giorni dopo il delitto) quando scatta una perquisizione nell’abitazione della famiglia Orlandi, a Sale, in via Castelnuovo. Poi il primo interrogatorio.

Ma Luca torna a casa, è venerdì. In quelle ore, probabilmente si rende conto che i militari sanno e che il suo tentativo di nascondere la verità sta per crollare. Così, nel pomeriggio, il giovane comunica – tramite i suoi legali (avvocati Stefano Bagnera e Paolo Amisano) – che intende presentarsi al pubblico ministero per rendere dichiarazioni.

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Omicidio Sale: indagati a piede libero i genitori di Luca Orlandi, reo confesso

Ivana Ferrari e Pietro Orlandi respingono le accuse. Lui, poliziotto, è stato sospeso in via cautelativa 

Quella stessa sera, negli uffici della caserma Scapaccino di piazza Vittorio Veneto ad Alessandria, ammette davanti al magistrato di aver deliberatamente investito Norma Megardi, di aver occultato il cadavere e bruciato la vettura dopo averla cosparsa con 25 litri di benzina, di aver cercato di nascondere le tracce di quel terribile fatto rimuovendo il parabrezza della sua vettura per celare ogni riferimento alla vittima.

Sempre venerdì sera, Luca Orlandi porta gli investigatori sul posto dove aveva abbandonato il parabrezza, poi sequestrato.
Nella notte scattano il fermo e la traduzione in carcere. Il provvedimento è stato convalidato ieri, lunedì.

La colonna di fumo

L’allarme scatta lunedì 20 giugno, verso le 19.15, perché in mezzo agli alberi si leva una colonna di fumo nero. I Carabinieri intervengono ad Isola Sant’Antonio (c’è anche il sindaco del paese). In quell’anfratto naturale c’è una vettura che sta bruciando. Spente le fiamme ci si rende conto che all’interno ci sono dei resti umani. Partono le indagini che, da quel momento, saranno ininterrotte. Accertamenti difficili, perché il fuoco ha distrutto ogni traccia.

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Ivana Ferrari e Pietro Orlandi respingono le accuse. Lui, poliziotto, è stato sospeso in via cautelativa 

Poco dopo, i Carabinieri hanno già raccolto indizi sul presunto responsabile di quell’orrore e sulla dinamica (poi confessata).

Che cosa è accaduto quel giorno? Come sono andati i fatti?

Alle 18 di quel lunedì, Norma Megardi esce di casa a bordo della sua Opel e raggiunge in pochi minuti via Rosselli, la strada che conduce a uno dei suoi terreni. Quella via costeggia anche la proprietà di Orlandi. Parcheggia, presumibilmente scende dal veicolo e ha un diverbio (questo, almeno, è il racconto di Luca) col 23enne, forse riconducibile alla conduzione dei terreni di sua proprietà. Siamo nella zona di Cascina Rossa.

Luca è in preda all’ira. Si allontana, torna qualche minuto dopo guidando una Panda. Viaggia a velocità sostenuta ed è in quelle condizioni che punta Norma Megardi e la investe.

Lei rimane a terra, esanime. Il ragazzo va a casa e parcheggia la Panda danneggiata. Ritorna a piedi sul luogo dell’investimento e carica il corpo della donna sulla Opel, nel portabagagli. Sistema anche due taniche di carburante agricolo e raggiunge Isola Sant’Antonio, cascina San Pio. Si addentra, attraverso i campi, nella fitta vegetazione. La Opel è nascosta dagli alberi, la cosparge con il liquido infiammabile quindi appicca il fuoco con un accendino. In un attimo la vettura è avvolta dalle fiamme, brucia con violenza. Lui torna a casa a piedi.

Con il flessibile taglia il parabrezza della sua Panda e lo nasconde a una decina di chilometri. Con i genitori giustifica i danni alla vettura raccontando della caduta di alcuni cassoni in cascina. Ma il giorno dopo, quando mamma e figlio si recano dal carrozziere raccontano un’altra storia: “Ho investito un animale”.

Lavoro sinergico

Alla verità si arriva grazie al lavoro sinergico tra l’Arma territoriale (la Compagnia di Tortona), la componente tecnica (la “Scientifica”) e quella Investigativa (Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale) col coordinamento della Procura, spiega il colonnello Giuseppe Di Fonzo durante la conferenza stampa.

Che cosa ha scatenato l’ira?

C’è stata conflittualità, nel tempo, tra le due famiglie. E c’erano procedimenti pendenti in Procura che riguardano una querela per diffamazione (mossa da Luca) e denunce nei confronti di ignoti (presentate dalla vittima). Tensioni ormai superate proprio dalla volontà della vittima di andare oltre quelle situazioni debitorie (denaro dovuto dagli Orlandi) peraltro estremamente modeste. Dissidi noti ai militari, elementi che hanno indotto a seguire, da subito, proprio quella pista investigativa.

L’indagine è stata serrata, intensa, veloce al punto da anticipare i risultati tecnico scientifici.

Questa mattina (martedì), la Procura ha affidato l’incarico al suo consulente per gli accertamenti biologico forensi sui resti trovati sull’auto. La famiglia di Norma è assistita dall’avvocato Guglielmina Mecucci.

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