Ovadese, sconfitta dura sulla quale riflettere
Un deciso passo indietro, l'allenatore fa mea culpa. Ma la colpa non è limitata alla panchina
OVADA – A volte il calcio è più semplice di quello lo si vorrebbe far sembrare. Contano i duelli personali, la voglia di fare uno sforzo in più per mettere un compagno nella condizioni di fare meglio. Un concetto che si è visto chiaramente ieri al Geirino con l’Ovadese che ha fatto registrare un deciso passo indietro rispetto alle prima due uscite vittoriose del campionato. All’Asca non è servito molto: coprire gli spazi con attenzione e disciplina, addormentare il ritmo appena la squadra di casa ha mostrato qualche velleità in più. E per la squadra di casa è stato un pomeriggio davvero difficile.
Un paradosso che le cose migliori si siano viste nel primo tempo, prima della rete decisiva. “Avevamo preparato alcune cose – ha commentato al termine mister Luca Carosio – Non le abbiamo fatte. Quando si verificano queste situazioni la colpa è dell’allenatore, quindi mi prendo volentieri la responsabilità di quello che è successo. Poi di quello che è successo parleremo martedì”.
Più volte dal campo l’allenatore ha cercato di far salire il livello d’intensità dei suoi giocatori. “Magari vincere due partite non ci ha fatto bene – prosegue la sua analisi – E’ chiaro che per stare in alto serve di più: macinare lavoro in allenamento e in partita. Siamo solo alla terza partita, c’è tempo di recuperare a patto di capire cosa dobbiamo fare”. Domenica trasferta sul campo del San Giacomo Chieri battuto ieri dal Felizzano di mister Raimondi.