Rigenerazione,
Generic, Home, Politica, Società
31 Ottobre 2022
ore
06:39 Logo Newsguard
Ovada

Rigenerazione, monta la protesta: nessuna risorsa per l’Ovadese

Alcuni coefficienti hanno dirottato i fondi europei verso alcune aree del Sud

OVADA – «Siamo dispiaciuti per l’esclusione. Siamo fiduciosi in un rifinanziamento del bando, sperando di rientrare». I toni sono pacati, come nel suo costumo. Ma la delusione del sindaco di Ovada Paolo Lantero è forte. Il tema è la rigenerazione urbana. La nostra provincia è stata totalmente esclusa. Un meccanismo sostenuto dai coefficienti ha indirizzato i fondi disponibili verso sud in aree considerate più degradate e bisognose.

Ovada si era posta come comune capofila con Molare, Tagliolo Monferrato, Montaldo Carpeneto. L’obiettivo comune era ottenere 5 milioni di euro per la riqualificazione di aree a forte vocazione ludico sportiva. A Ovada ne sarebbero andate tre per recuperare l’area oltre lo Stura oggi occupata da ciò che rimane del frantoio Gentile.

Meccanismo rivedibile

L’idea era di farne un parco giochi, laddove oggi è uno spazio inutilizzato e con una forte necessità di bonifica. «Pur comprendendo l’approccio per cui i fondi devono sostenere i territori più deboli – prosegue Lantero – credo che qualche correttore dell’attuale meccanismo di valutazione dei progetti debba essere inserito da chi sta costruendo i bandi. Lo chiede l’Anci, faccio mio quell’appello».

Rigenerazione, monta la protesta: nessuna risorsa per l’Ovadese

Ex frantoio e Story park: caccia ai fondi per la riqualificazione

Al via il piano di riqualificazione urbana promosso dal Comune di Ovada

Un’opinione condivisa dagli altri colleghi intenzionati a loro volta a recuperare aree per rimetterle a disposizione dei loro cittadini. Fra queste, sempre per Ovada, c’erano i giardini di via Cavanna, molto cari a chi ha almeno quarant’anni. Molare puntava a ammodernare l’area dei campi sportivi comunali, Tagliolo il vecchio impianto comunale. Evidentemente bisognerà attendere ancora.

Malcontento diffuso

A testimoniare con toni più eloquenti la sua rabbia è Roberto Gallo, sindaco di Cassinelle. «La pubblicazione della graduatoria – attacca – sancisce definitivamente la disfatta del sistema di distribuzione delle risorse del PNRR, in particolare per tanti piccoli comuni». Il progetto presentato, in alleanza con i comuni di Visone e Prasco, prevedeva il recupero di un edificio pubblico, ivi compreso il rifacimento dei sottosistemi interrati di pertinenza sulla piazza antistante.

«Abbiamo investito tempo e risorse – prosegue Gallo – per presentare due progetti eccellenti e ora si scopre che la maggior parte delle risorse sono andate al centro sud per via di indici e logiche del tutto fuori dalla normalità». Particolarmente penalizzata, secondo Gallo, la fascia di enti di dimensioni piccole. «Le città metropolitane – conclude – vantano già acquisizioni per miliardi di contributi senza aver ancora presentato i progetti. Noi tutti i giorni combattiamo con un livello di burocrazia insostenibile. Sono molto d’accordo con la richiesta del Presidente di Uncem Marco Bussone di annullare il bando».