All’Ispettorato non si lavora: un giorno di protesta
Questioni di organico ed economiche segnalate già da tempo hanno portato ad incrociare le braccia, lunedì 12
E’ stato proclamato dalle Organizzazioni Sindacali a livello nazionale FLP-FP CGIL-FP CISL-UILPA-CONFINTESA-CONFSAL UNSA-USB per lunedì 12 dicembre uno sciopero di tutti i dipendenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che culminerà con una manifestazione nazionale a Roma davanti al MEF.
I motivi
Esagerata carenza di personale, esclusione del personale in forza all’Ispettorato Nazionale del Lavoro e Anpal dalle indennità d’amministrazione considerata gravissima, trattamento economico inferiore a quello previsto dall’attuale CCNL Funzioni Centrali.
Commenta Stefania Gallo (foto), coordinatrice territoriale FLP “Ad oggi i dipendenti dell’Ispettorato Nazionale e dell’Anpal sono destinatari di una retribuzione inferiore rispetto a quella prevista per gli altri dipendenti a cui viene applicato il CCNL Funzioni Centrali in tutte le sue parti, normative ed economiche. Si tratta di una esclusione che viola le più basilari normative di diritto del Lavoro di cui la nostra Costituzione in primis ne richiama le caratteristiche. Tra i dipendenti oltre la ormai nota delusione per la cronica carenza di personale e per la disorganizzazione interna vi è anche la mortificazione e la frustrazione di dover assistere al silenzio del Proprio Ente e di tutti i suoi vertici, ivi compreso il dott. Bruno Giordano, così come di tutti i vertici politici, che ignorano o fingono di ignorare il problema, non fornendo alcuna risposta concreta ad esso e peggio ancora rimanendo del tutto inerti ed indifferenti. Non ci si dimentichi – prosegue Gallo – che al personale dell’INL sono state affidate, negli ultimi anni, sempre più ampie competenze proprio sul fronte della vigilanza in materia di salute e sicurezza, fino a giungere, alla prospettiva di un protocollo di Intesa con le Procure per lo svolgimento di funzioni di UPG. L’ampliamento delle competenze non è stato però supportato dalla previsione di una congrua dotazione organica, in termini non solo numerici ma anche professionali. Questa situazione sta provocando, nuovamente, un arretramento dello Stato di fronte al grande problema del lavoro irregolare, dell’evasione contributiva, del caporalato e della salute sui luoghi di lavoro. Tutto questo nell’immobilismo e nell’indifferenza più totale della politica, già da anni interessata della problematica”.