Tassa di soggiorno: ecco come funzionerà
Dopo il varo in consiglio comunale. Alla ricerca di fondi per nuovi eventi
OVADA – C’è la conferma per l’introduzione della tassa di soggiorno nella nostra città, come anticipato su queste pagine due settimane fa. La delibera necessaria è stata approvata con il consiglio comunale di lunedì scorso. «Con le attuali difficoltà nella spesa corrente – ha chiarito il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – adottiamo uno strumento che ci permetterà di avere a disposizione più risorse per promozione e eventi». Il gettito ipotizzato sulla base dell’analisi effettuata nell’ultimo anno parla di 15 mila euro.
Numeri e regole
Al provvedimento di accompagna la mappa turistica della città. Sono 22, tra un hotel, vari agriturismi e bed&breakfast e sette «locazioni turistiche», ossia gli alloggi messi a disposizione per affitti brevi su portali come Airbnb, per 268 posti letto in tutto. «L’imposta entrerà in vigore con la bella stagione – prosegue Lantero – La decisione è inserita in un contesto più ampio. Siamo contenti di essere il primo comune della provincia ad adottare questo strumento fra quelli che già non l’avevano». In qualche modo si tratta della conferma del lavoro fatto negli anni passati. Stando ai dati appena diffusi dall’Osservatorio turistico della Regione, gli arrivi (il numero di persone che ha soggiornato in città) sono cresciuti di 827 unità, passando da 5.320 a 6.147, ma sono leggermente calate le presenze, ovvero il numero di giorni pernottati: dalle 15.486 del 2021 si è scesi a 15.126 (-360), con Valenza e Gavi che hanno scavalcato Ovada. Il tempo di permanenza medio dei turisti di conseguenza è sceso a 2,46 giorni, contro i 2,91 giorni. Il regolamento spiega come sarà gestita la tassa in base ai giorni di pernottamento e classe delle struttura ricettiva. Il Comune di Ovada si è anche dotato di un software da fornire gratuitamente agli operatori.
Nel dettaglio: l’imposta oscillerà tra 0.50 a persona per singolo pernottamento fino a 1.50 in base al livello della struttura ospitante. Essa sarà pagata per i primi cinque giorni di soggiorno nella nostra città. La stessa politica è stata varata qualche settimana fa anche dal Comune di Cremolino, fra quelli della zona, uno dei più interessati dalla presenza di strutture ricettive. Interessante l’aspetto dell’aumento delle presenze straniere sul territorio. E chissà se questa novità condizionerà i comportamenti per questa nuova fascia di turismo.