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    Caso
    Generic, Home, Politica
    Marco Bertoncini  
    23 Marzo 2023
    ore
    18:00 Logo Newsguard
    La proposta

    Caso Ginepro. Lavagno: «Un fondo rotativo per tutelare i cittadini»

    Il consigliere dem invita l'amministrazione: «Non basta dire rateizziamo»

    CASALE – Arriva dal consigliere comunale Fabio Lavagno una proposta per affrontare il Caso Ginepro, che impazza in città da alcune settimane e coinvolge, con migliaia di euro che si presupponevano pagati altrettante famiglie di un centinaio di condomini: 85 solo quelli con insoluti nei confronti delle società del Gruppo Amc. 

    «L’Amministrazione viva serenamente il rapporto con l’opposizione, evitando le solite sguaiate accuse e smetta i toni da solita campagna elettorale permanente o di indispettirsi quando eventuali inciampi la rendono più difficile. Perché quel che resta e pesa, dopo l’adunata in piazza di lunedì scorso sul caso Ginepro, è il fatto che un consistente numero di casalesi sarà chiamato a pagare due volte le bollette al prezzo del gas più caro di sempre e un numero ancora più consistente quelle dell’acqua» spiega il dem. 

    «Nella gestione delle aziende siamo infatti alla terza puntata di una trilogia imbarazzante: prima è venuta la fidejussione dimenticata che ci ha fatto perdere il fornitore storico di gas, poi è venuta la cacciata di clienti, buoni pagatori (compresi i comuni soci) cui non si era più in grado di fornire ed ora siamo all’insolvenza a 5-6 zeri a carico di un cliente, come emerge, ad insaputa dei consumatori finali. Non sta in piedi la favola raccontata lunedì scorso, che tutto è precipitato a marzo 2023, senza preavviso: a settembre 2022 Amc ha chiesto a tutti gli amministratori di condominio di rientrare di tutto il pregresso entro la data di accensione delle caldaie. Quanti hanno ottemperato? A tutt’oggi pare risultino, da quanto si comprende, bollette insolute dell’acqua fin dal gennaio 2022 cioè del secondo semestre dell’anno 2021!» va avanti Lavagno.

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    «Non si può chiedere la fidejussione a clienti che hanno sempre pagato puntualmente, con il rischio di perderli (come è avvenuto ed il caso Anffas è emblematico in tal senso) e non pretenderla da  chi in passato ha già dimostrato difficoltà. Se si è insolventi con bollette “normali”, è facile immaginare che con le bollette “drogate” dall’esorbitante costo del  gas si diventi inadempienti. Decine di bollette scadute e non pagate per centinaia di migliaia di euro non passano inosservate: ci sono tre società: Energica per il gas, AM+ per l’acqua ed AMC che fa le bollette per tutti; tre consigli di amministrazione, tre collegi dei revisori, almeno trenta soggetti incaricati di pubblico servizio hanno visto passare questi insoluti e nessuno ha avuto da ridire? Per non dire del controllo analogo, ex ante, contestuale ed ex post da parte dei comuni soci (ancora ribadito pomposamente nella bozza di statuto approvato nell’ultimo consiglio Comunale per la nuova società consortile del Servizio idrico integrato). Controllo e vigilanza di cosa? Nessuno che senta il bisogno, non dico di rimettere il mandato (cosa che sarebbe doverosa), ma almeno che senta l’esigenza di rivedere i processi?» spiega il consigliere Pd.

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    Ieri sera la 'Controllo e Garanzia' in Comune a Casale

    Le soluzioni fino ad ora prospettate sono giudicate insufficienti: «Se i cittadini a cui viene chiesto di pagare due volte la stessa bolletta di gas o acqua perché il loro condominio risulta insolvente sono vittime e allora come tali vanno trattati, non come folla da imbonire alla fiera. Non basta dire rateizziamo (pratica peraltro già largamente e da tempo in uso), non basta dire “non sapevamo perché non avevamo la sfera di cristallo”, non basta ipotizzare ora lo stralcio delle spese legali (a carico di chi poi? del Comune? dell’Azienda? delle bollette di tutti gli altri utenti?)». 

    Caso Ginepro. Lavagno: «Un fondo rotativo per tutelare i cittadini»

    Caso Ginepro. Il legale: «I giudizi sommari e le illazioni non servono»

    L'avvocato Maria Grazia Strambi Ferrini fa il punto sulla situazione. «I fidi? Tutti deliberati in assemblea»

    Ed ecco la proposta: «Un’amministrazione che voglia fare bene il proprio mestiere ed elevarsi un passo sopra la retorica da Gabibbo, si inventerebbe qualcosa di meglio che parole vuote. Si inventerebbe uno strumento come un fondo rotativo che in maniera solidaristica, ma equa, permettesse ai cittadini di essere davvero tutelati e considerati vittime incolpevoli di una situazione incresciosa, facendosi carico di quei tempi della giustizia che per i cittadini sarebbero insostenibili. Sarebbe uno strumento utile oggi per queste migliaia di famiglie a cui effettivamente non verrebbe chiesto di pagare due volte magari la bolletta del gas di dicembre 2022 con il prezzo a  1,2 Euro al metro cubo, ed allo stesso tempo la creazione di una salvaguardia, per un domani, per intervenire in modo giusto nei confronti di altre situazioni che, speriamo ovviamente di no, potessero verificarsi. Difficile? Forse, ma certamente più utile delle pacche sulle spalle di fronte ad una situazione tutta’altro che simpatica».

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