Caso Ginepro. Il notaio Cagnacci predica calma: «Siete in buone mani»
Il presidente del Comitato dei condòmini coinvolti nel crak è ottimista, ha fiducia nel fatto che i responsabili pagheranno
CASALE – Predica calma il notaio casalese Massimo Cagnacci, presidente del Comitato Condòmini coinvolti nel crack Ginepro attivo in città da qualche giorno: «State tranquilli – è il suo messaggio rivolto a migliaia di monferrini – Abbiamo messo in pista tutto quello che potevamo per evitare situazioni penose. Siete in buone mani, l’allarmismo non mi piace».
Le adesioni, iniziate giovedì scorso, sono già nell’ordine delle 200 unità ma proseguiranno per le settimane e i mesi futuri: «Andremo avanti finchè non saranno terminati tutti i conteggi. Lo faremo qui in studio, in orario d’ufficio e anche il sabato mattina almeno fino a inizio giugno» prosegue Cagnacci.
L’obiettivo della mobilitazione dei cittadini rimane proprio quella, principale, di informarli «e di coordinarli, insieme con il Comune. Ieri abbiamo avuto un incontro con il sindaco e alcuni legali per fare da supporto in caso di eventuali azioni, perchè siano coordinate. Un coordinamento tra i legali è molto importante».
C’è fiducia nel fatto che l’amministrazione Ginepro, alla fine, pagherà: «Penso che si possa credere a quello che ha detto, che abbiano intenzione di mettersi a disposizione per il risarcimento dei danni. Non penso che, per quanto negligente, possa fare cose diverse da quanto dichiarato, hanno a disposizione un patrimonio immobiliare consistente per farlo» continua il notaio.
Diverse le direttrici di impegno e le speranze del Comitato: «Che si arrivi a un ristoro volontario dei danni a chi ha già pagato, che si arrivi a una regolarizzazione dei pagamenti attraverso i nuovi amministratori da parte degli eventuali morosi, che ci sia un’attenta verifica della situazione con le banche, per controllare se ci siano state eventuali negligenze… oltre a quanto già ottenuto: la rateizzazione a lungo termine delle bollette delle municipalizzate e l’eliminazione delle spese legali» commenta Cagnacci.
Resta il tema, oltre che dell’eventuale presenza di condòmini morosi in alcuni condomìni coinvolti, degli esercizi non chiusi in alcuni stabili: «Ci sono alcuni casi, ma era l’amministratore a doverli chiudere, convocando le assemblee» chiosa il notaio.
Sono tempi di attesa: «Aspettiamo le rendicontazioni di tutti i condomini, alcune banche sono tuttavia molto più lente delle altre. La Procura, con l’ausilio della Guardia di Finanza, si è già attivata, farà il suo lavoro».