La meglio gioventù
La narrazione prevalentemente dei giovani d’oggi nei confronti della tecnologia può essere riassunta dalla loro immagine con lo sguardo chino sul cellulare: in realtà, se vogliamo evitare di dare giudizi affrettati degni di adulti un po’ boomer, occorre vedere e riconoscere i segnali deboli che stanno emergendo in chi appartiene alle Generazione Z o Y per quanto riguarda l’uso del digitale.
Secondo i dati forniti da RetailX, ad esempio, gli acquirenti online che appartengono alla fascia di età compresa tra i 18 e i 26 anni mostrano una sensibilità decisamente superiore alle altre generazioni quanto al rispetto della sostenibilità ambientale e sociale da parte di chi vende online: attenzione al rispetto dell’ambiente e maggiore consapevolezza delle condizioni di chi lavora nella logistica – forse perché si tratta di loro amici – stanno offrendo elementi di maturità lodevoli e spunti di scelta non trascurabili.
In secondo luogo, i più giovani utilizzano meno i social media tradizionali, come Facebook, forse anche per tenersi lontani da conversazioni divisive, polarizzate e infarcite di fake news e informazioni superficiali mentre prediligono piattaforme dove l’informazione è seguita da profili che badano ad un’informazione più approfondita e, al contempo, reagiscono alla comunicazione fittizia di immagini realizzate con filtri e soggetti in posa rivolgendosi a instant messenger, come Snapchat, dove i momenti di vita sono condivisi in modo più spontaneo e autentico. Anche gli avatar dei siti di gaming come Roblox sono una via per fuggire alla competitività data dalla bellezza celebrata dai social network tradizionali.
Riflesso della crescente consapevolezza dell’effetto dei filtri e delle immagini ritoccate sui canoni di bellezza irrealistici che si trovano su Instagram, l’uso degli avatar o delle rappresentazioni virtuali non è infatti un segno di finzione, ma una risposta a un uso distorto dei social media, dato da una generazione che vi è nata e cresciuta. Di qui l’ascesa di siti che dagli adulti sono interpretati come sale da gioco come Fortnite e Minecraft ed invece sono social network a tutti gli effetti.
Che cosa possono fare gli adulti? Usare il digitale, a loro volta, in modo consapevole e responsabile e, se possibile, dare l’esempio, a partire dal tempo che si trascorre al cellulare e al suo impiego a tavola.
Ecco dieci acronimi tratti dal linguaggio delle nuove generazione nel loro uso del digitale:
- XD – simbolo che rappresenta una faccina che ride molto, spesso utilizzata per indicare una forte risata;
- WTF – What The F***: espressione di incredulità o frustrazione;
- OMG – Oh Mio Dio: la versione italiana di “Oh My God”, espressione di sorpresa o meraviglia;
- GG – Good Game: utilizzato per complimentarsi con un giocatore o una squadra dopo una partita o una performance.
- Caption – la descrizione o il testo che accompagna una foto su Instagram.
- LOL – acronimo che sta per “Laughing Out Loud” che, tradotto in italiano, significa “Ridere Forte” o “Ridere a Crepapelle”.
- Throwback – una foto o un ricordo condiviso su Instagram che fa riferimento al passato, spesso accompagnato dall’hashtag #throwback.
- Snap – una foto o un breve video inviato o ricevuto tramite Snapchat.
- Snapcode – il codice QR unico di ogni utente di Snapchat, utilizzato per aggiungere amici scansionandolo con la fotocamera dell’app.
- Lenses – effetti speciali e filtri interattivi che possono essere applicati ai volti nelle foto o nei video su Snapchat.