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Marcello Feola  
23 Giugno 2023
ore
07:34 Logo Newsguard
L'analisi

Confindustria, il 56% delle imprese del Nord ha difficoltà a trovare personale

Indagine sul mercato del lavoro. Con risultati spesso sorprendenti

Si è svolto il 20 giugno il webinar “I numeri per le risorse umane: i risultati delle indagini Confindustria sul lavoro come strumento per gli Hr manager”, organizzato da Confindustria Alessandria con altre 22 associazioni territoriali del sistema insieme a Confindustria Lombardia.

Il webinar è stato l’occasione per esporre i dati della edizione 2023 del progetto, che coinvolge da diversi anni un numero sempre crescente di Associazioni confindustriali, con l’obiettivo di monitorare annualmente le dinamiche del mercato del lavoro. All’edizione 2023 del monitoraggio – che ha coinvolto in maniera omogenea dal punto di vista territoriale e dimensionale oltre 2mila aziende del sistema Confindustria, per un totale di quasi 400mila addetti – hanno aderito 23 associazioni che, a integrazione dell’indagine nazionale, hanno analizzato quattro diverse aree del mercato del lavoro: gestione del personale, organizzazione del lavoro, politiche di assunzione, tassi di assenza.

Confindustria, il 56% delle imprese del Nord ha difficoltà a trovare personale

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I principali risultati dell’indagine delle 23 Associazioni di Confindustria:

  • Sono stati messi a budget aumenti mediamente pari al 2,9%, con punte del 4,4% nel metalmeccanico, ma per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022 il 57,6% delle imprese è intervenuta a sostegno del potere d’acquisto delle retribuzioni
  • Lo strumento più utilizzato a supporto dei lavoratori è stato il welfare aziendale (62%)
  • Il 63% delle aziende ha erogato premi di risultato
  • Il 29% delle aziende ha affermato di essere alle prese con processi di ricambio generazionale
  • L’80% delle aziende ha effettuato ricerche di personale e tra queste il 70% ha avuto difficoltà a trovare le figure professionali ricercate: ne consegue che il 56% delle imprese ha difficoltà a reperire lavoratori
  • Il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working nel 2022 coinvolgendo il 28% dei lavoratori elegibili. Tra i vantaggi dell’uso dello smart working indicati dalle imprese vi sono l’attrazione e la fidelizzazione delle risorse umane (51,5%) e la riduzione dell’assenteismo (48,8%)

I risultati

In Piemonte hanno collaborato all’indagine 526 aziende associate al sistema confindustriale piemontese, per 91mila addetti, fornendo risultati che testimoniano una elevata attività e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato del lavoro regionale.

  •  Il 58% delle imprese ha messo in atto interventi per far fronte all’aumento dell’inflazione nel 2022. Chi non l’ha fatto è stato principalmente per vincoli finanziari e competitivi, più raramente hanno ritenuto spettasse al Ccnl farlo. Lo strumento più utilizzato è stato il welfare aziendale, scelto dal 62% delle imprese
  • Il 63% delle aziende ha erogato dei premi di risultato
  • Il 62% delle aziende mette a disposizione il welfare aziendale con forti differenze dimensionali: tra le imprese di grandi dimensioni l’81% applica welfare aziendale, tra le medie il 57%, le piccole imprese il 46%; a livello settoriale il welfare è più diffuso in ambito industriale (63%) rispetto ai servizi (58%)
  •  Nel 2022 il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working coinvolgendo il 28% dei lavoratori elegibili. Il 75% delle aziende piemontesi ha avuto un vantaggio nell’introduzione dello smart working mentre solo il 33% ha segnalato qualche tipo di criticità, solo l’8% ha dichiarato impatti solo negativi
  • L’indagine ha riscontrato che il 29% delle imprese piemontesi è alle prese con un ricambio generazionale a fronte del quale vengono riscontrate difficoltà di reperimento di nuove risorse professionali. Il 70% incontra specifiche difficoltà in riferimento a mansioni manuali e tecniche, a conferma della necessità, ben nota e più volte ribadita da Confindustria, che si debba rafforzare l’orientamento e i percorsi formativi professionalizzanti