Inclisiran: la prima terapia che riduce il colesterolo
Il farmaco è in grado di agire con due somministrazioni l’anno
TORINO – L’armamentario terapeutico per il trattamento dell’ipercolesterolemia si è ulteriormente arricchito con inclisiran. Il farmaco di Novartis, azienda con una storia di oltre 30 anni in ambito cardiovascolare, ha ricevuto la rimborsabilità da AIFA lo scorso ottobre ed è disponibile anche in Piemonte.
Nel 2020, in regione, sono stati circa 20.000 i decessi provocati dalle malattie cardiovascolari tra cui quelle ischemiche e cerebrovascolari che rappresentano circa il 30% del totale dei decessi. I cittadini piemontesi che soffrono di dislipidemie sono circa 740.0002 di cui circa il 40% sono trattati con terapie ipolipemizzanti e circa il 49% di questi sono pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto. Il colesterolo LDL (LDL-C) è il principale fattore di rischio modificabile per la riduzione del rischio cardiovascolare, come dimostrato da decenni di esperienza di studi clinici che ne evidenziano la correlazione diretta con la malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD)4,5.
L’aumento della colesterolemia LDL prolungato nel tempo, infatti, può determinare la formazione della placca ateromasica nelle arterie, aumentando così il rischio di eventi ischemici acuti, come l’infarto del miocardio e l’ictus.
A seguito di un evento acuto, la prevenzione cardiovascolare diventa prioritaria, sia per migliorare la qualità di vita, sia per ridurre il rischio di eventi successivi. Una corretta gestione dei pazienti con ipercolesterolemia deve, quindi, necessariamente mirare a raggiungere i target terapeutici di colesterolo LDL raccomandati dalle Linee Guida congiunte della Società Europea di Cardiologia (ESC) e della Società Europea di Aterosclerosi (EAS). Questo obiettivo risulta essere molto complesso anche in Piemonte, dove oltre il 60% dei pazienti con ipercolesterolemia non controlla adeguatamente i valori del colesterolo LDL nonostante le terapie ipolipemizzanti.
Di cosa si tratta
Inclisiran è indicato per trattamento di adulti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non familiare) o dislipidemia mista (condizioni caratterizzate da alti livelli di grassi nel sangue, incluso il colesterolo). Inclisiran è prescrivibile in associazione a una statina o una statina associata ad altre terapie ipolipemizzanti orali.
In sintesi, possono beneficiare di inclisiran i pazienti che non rispondono alla terapia tradizionale con farmaci a base di statine e di ezetimibe, o sono intolleranti agli stessi, oltre che i soggetti affetti da forme gravi di dislipidemia familiare. Inclisiran è la prima terapia a base di un piccolo RNA interferente– small interfering RNA – (siRNA) per la riduzione del colesterolo LDL, e rappresenta un nuovo approccio alla gestione dei pazienti con ipercolesterolemia. Grazie al suo meccanismo d’azione, inibisce direttamente la produzione della proteina PCSK9, aumentando in questo modo la capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL8. Questo meccanismo porta di conseguenza a ridurre fino al 52% i livelli della colesterolemia legata a queste lipoproteine.
“Questa molecola appartiene ad una nuova generazione di farmaci che mirano a contrastare l’origine della malattia aterosclerotica, prevenendone le conseguenze cliniche (infarto o ictus). Nutriamo grande fiducia nelle potenzialità di questo farmaco – sottolinea Giuseppe Patti, professore di Cardiologia all’Università del Piemonte Orientale e Direttore del Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara – Grazie al suo rivoluzionario meccanismo d’azione, consente di ridurre in modo efficace e duraturo i livelli di colesterolo LDL”.
Inclisiran viene somministrato ai pazienti da un operatore sanitario. Dopo la prima iniezione, segue la dose successiva a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi, per due volte all’anno.
“L’introduzione di questo nuovo farmaco anche in Piemonte, segna un importante passo avanti nel perfezionamento della strategia terapeutica. Questo obiettivo, in linea con le linee guida europee, assume un’importanza ancor maggiore nei pazienti con scarsa compliance terapeutica – aggiunge ancora Giuseppe Musumeci, direttore Cardiologia Ospedale Mauriziano di Torino – facilitando la gestione dell’ipercolesterolemia e contribuendo a prevenire ulteriori eventi avversi”.
Aiutare questi pazienti a raggiungere i livelli target di colesterolo LDL e mantenerli nel tempo è un obiettivo preciso per la regione Piemonte, come quello della migliore gestione territoriale della patologia. “Nell’ambito delle dislipidemie, come l’ipercolesterolemia, il controllo accurato dei livelli di colesterolo riveste un’importanza fondamentale. È evidente che un approccio integrato tra l’assistenza ospedaliera e quella territoriale – conclude Ferdinando Varbella, capo dipartimento medico Asl Torino e direttore SC Cardiologia PO Rivoli Torino – è necessario per garantire una sorveglianza costante e personalizzata, in modo da soddisfare le specifiche esigenze dei singoli pazienti”.