Il nunzio “debutta” da cardinale… a Solero
Società
19 Luglio 2023
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Colloquio

Il nunzio “debutta” da cardinale… a Solero

Monsignor Tscherring, San Bruno e la Chiesa che deve rinnovarsi

SOLERO – A Solero, ieri, una delle prime uscite del nunzio apostolico Emil Paul Tscherrig da quando papa Francesco lo ha nominato cardinale.

Il nunzio “debutta” da cardinale… a Solero

Il Papa saluta i pellegrini di Solero

Trasferta nel Lazio, nel nome di San Bruno, con tappa in Vaticano

Tscherring, ospite d’onore per le celebrazioni in onore del patrono San Bruno, si è intrattenuto in chiacchiere, con molta cordialità. “Ho appreso la notizia della nomina a cardinale mentre ero in macchina – ha detto – Sono rimasto sorpreso e, a dirla tutta,  non sono ancora pronto a sentirmi chiamare cardinale. Ritengo anche questo un dono del Signore e del Papa, il proseguimento di un cammino che ho intrapreso anni fa”.

Nella sua lunga carriera  (“sono nunzio da 27 anni”), ha lavorato con tre papi: “Tutti egualmente grandi: papa Wojtyla, dal forte spirito di preghiera; papa Ratzinger, persona alla quale si devono pubblicazioni comprensibili e che fanno riflettere; Bergoglio,  che incontrai in Argentina: lui è dotato di grande gentilezza, profondità di pensiero e coraggio. Ci insegna che non bisogna mai guardare indietro, mai mollare, avere fede e non rinunciare ad annunciare Cristo”.

 

Pochi vanno in chiesa

E cosa ci insegna San Bruno,  quale messaggio ci lascia, tanto più oggi con la Chiesa che, dicono i più recenti sondaggi commissionati proprio da riviste di ispirazione cattolica, può contare su un numero sempre più esiguo di fedeli praticanti? “Lo  anche il Papa che dobbiamo reinventarci, essere più presenti tra la gente, i poveri, ‘viaggiare leggeri’, e avere fede. Come appunto San Bruno che non ha mai smesso di credere, ha lottato, ha difeso la Chiesa e i suoi valori, ha sofferto. La sua missione, la sua storia umana, così lontana nel tempo da noi, è però davvero tanto attuale. E noi non possiamo che tenere conto dei suoi insegnamenti e farne tesoro. E se sono pochi quelli che frequentano le parrocchie, sono tanti, lo dicono sempre i sondaggi,  quelli  che pregano. E io spero che i nonni ad esempio, che trascorrono spesso del tempo con i nipoti, si assumano il ruolo di messaggeri di fede”.

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