Ambiente e scuola: la protesta di Fridays for Future e Coordinamento studentesco

ALESSANDRIA – Un corteo, diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, non soltanto per l’ambiente, quello organizzato da Fridays for Future e dal Coordinamento Studentesco per questa mattinata.

Forse più un manifesto politico giovanile: “Per noi questa manifestazione rappresenta tanto – commenta Emma Piantato, tra le organizzatrici – è la prima di questo periodo e si inserisce in un contesto importante. Questa, per parlare dei fatti successi a Torino con l’Italia delle Regioni e le proteste, è stata una settimana calda. Noi siamo scesi in piazza per chiedere una scuola che smetta di opprimere gli studenti. Quindi per parlare di questione ambientale, ma anche di un’educazione sessuale meno eternormativa e valida solo fino al 25 di novembre, come ha proposto Valditara”.

Proposta, bisogna dire, raccolta con entusiasmo dai partecipanti, alcuni dei quali coinvolti questa mattina prima dell’ingresso a scuola. La folla di circa 50 studenti, per la maggior parte provenienti dagli istituti Eco, Cellini, Volta e Galilei, è partita da Piazzetta della Lega, percorrendo un tratto di corso Roma per poi terminare la manifestazione di fronte alla sede del Saluzzo, in via Faà di Bruno. Ma non senza farsi sentire: “Ci siamo soffermati sotto la scuola per dare fastidio a chi era andato a fare lezione senza curarsi del corteo. Ci siamo riusciti? Sì, ma questa volta abbiamo notato ancora meno attenzione da parte dell’istituzione scolastica”.

La protesta di Fridays for Future ad Alessandria

La protesta di Fridays for Future

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Aggiunge la coordinatrice: “La giornata di protesta non si è esaurita nell’evento di questa mattina. Ora ci sposteremo alla sede del Laboratorio Sociale per il pranzo condiviso. Nel pomeriggio ci saranno aula studio e attività di svago. E la sera l’aperitivo, lo swap party e il mercatino dell’usato”.

La riflessione sulla scuola

Spiega Piantato: “La scuola è un luogo in cui è diventato difficile dialogare. Crediamo sia a causa dello scarso supporto da parte dei presidi. Un esempio? Nel 2019 l’assenza per la partecipazione al corteo era giustificata. Nell’ultimo periodo abbiamo provato più volte a rivolgerci agli istituti con mail aperte per ottenere lo stesso risultato, ma nemmeno più ci hanno risposto. Questa è una scuola che opprime. Ed è il motivo per cui scendiamo in piazza”.

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Il gesto

“La scritta di questa mattina sulla rotonda per la Solvay è un gesto che rivendichiamo noi membri di Fridays e del Coordinamento. Quella statua è sbagliata. Dovrebbe rappresentare il benessere tra i Comuni, l’armonia. Ma la verità è che i cittadini, e su questo siamo d’accordo con gli abitanti della Fraschetta, sono stufi. Stufi dell’ipocrisia e di quel mostro che porta solo malattia e inquinamento“.