Bcube: ci sono 6 esuberi a Casale, 34 in Italia
La Filt Cgil di Alessandria attacca l'azienda che propone la sua versione dell'accaduto
CASALE – Lo scorso 25 luglio la BCube Spa, multinazionale che si occupa di logistica integrata con sede a Casale, ha aperto una procedura di ristrutturazione che ha previsto la chiusura di tre siti (Casavatore (Na), Colico (Lc) e Voghera (Pv) e il licenziamento complessivo 34 persone. Lo spiega Filt Cgil in una nota e lo conferma la stessa azienda.
Uno degli esuberi è un rappresentante sindacale
Spiegano dalla Filt Cgil provinciale: «Per quanto riguarda la sede di Casale Monferrato, che occupa circa 120 addetti tra impiegati e quadri, l’azienda aveva a suo tempo individuato 6 esuberi. Il 6 ottobre scorso, presso il Ministero del lavoro, le delegazioni di Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno siglato l’accordo con BCube Spa, con il quale sono stati recepiti i criteri presentati dall’azienda concordando un incentivo all’esodo; in conseguenza di ciò, a partire dal 9 ottobre, l’azienda ha cominciato ad inviare le lettere di licenziamento. Tale intesa non è stata firmata dalla delegazione della Filt-Cgil principalmente perché risulta tra gli esuberi una rappresentante sindacale aziendale, ma questo gravissimo episodio non rappresenta l’unico punto di dissenso rispetto all’intesa che le altre OO.SS. hanno siglato».
Filt-Cgil a disposizione dei sei lavoratori
Prosegue l’organizzazione sindacale: «La Filt-Cgil di Alessandria, infatti, ritiene altrettanto grave che l’azienda non abbia voluto minimamente prendere in considerazione (per quanto riguarda la sede di Casale Monferrato) l’apertura di un confronto per provare a ricollocare i presunti esuberi (peraltro un numero esiguo rispetto alla totalità dei dipendenti), ritenendo altresì largamente insufficiente l’importo economico concordato come incentivo all’esodo dalle altre organizzazioni sindacali (29.500 euro lordi) che dovrebbe compensare la perdita del posto di lavoro a persone che peraltro sono lontane dal conseguimento della pensione. Inoltre va evidenziato che l’azienda, poco prima dell’accordo, aveva proceduto ad alcune variazioni di incarichi e mansioni all’interno degli uffici e che quindi i criteri di individuazione degli esuberi presenti nell’apertura della procedura risultano alla fine alquanto ambigui. Alla luce di quanto avvenuto la Filt-Cgil di Alessandria si rende disponibile a fornire assistenza ai lavoratori e alle lavoratrici della B-Cube Spa che non vorranno accettare i licenziamenti e l’incentivo all’esodo».
Bcube: «Proposta anche ricollocazione»
«L’Azienda – in occasione di un tavolo di confronto avvenuto lo scorso 6 ottobre presso il Ministero del Lavoro – ha siglato con tutte le Organizzazioni Sindacali un accordo che conferma i criteri di scelta dell’azienda e, consapevole dell’impatto che questa misura può avere sui propri lavoratori, ha offerto a ciascun lavoratore interessato l’opportunità di una ricollocazione presso altri siti produttivi del Gruppo o, in alternativa, un incentivo all’esodo – chiarisce Bcube – Questa difficile decisione è il risultato della crescente complessità e competitività del settore, che richiede un’accelerazione del completamento del processo di riorganizzazione della struttura del personale del gruppo avviata già nel 2022. La priorità di Bcube è quella di adottare tutte le misure necessarie ad assicurare la sostenibilità economico-finanziaria e la durata nel tempo del gruppo, preservando così anche l’indotto sui territori in cui opera».
L’internalizzazione dei lavoratori in subappalto
«Proprio in quest’ottica – proseguono da Bcube – non più tardi del 2022, Bcube aveva assunto la decisione di internalizzare i lavoratori in subappalto con l’assunzione – a oggi – di oltre 171 nuovi dipendenti, con l’obiettivo di presidiare l’intera catena del valore e assicurare un elevato controllo sull’attività svolta unito a un alto livello di servizio offerto alla propria clientela e a maggiori garanzie per i propri lavoratori. Bcube conta, ad oggi, 1.157 dipendenti su tutto il territorio nazionale».