Quargnento,
Un momento del funerale di Stato dei tre pompieri deceduti a Quargnento
Cronaca
Monica Gasparini  
5 Novembre 2023
ore
07:01 Logo Newsguard
Il ricordo

Quargnento, quattro anni fa l’esplosione che uccise tre pompieri

Nel crollo della magione morirono Marco Triches, Antonio Candido e Matteo Gastaldo. Per quei fatti sono stati condannati a 27 anni Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco

QUARGNENTO – Due esplosioni, la prima allo scoccare della mezzanotte, la seconda, devastante, all’1.30, hanno segnato il destino di un’intera squadra di Vigili del Fuoco e di un carabiniere. Era il 5 novembre 2019 quando in una magione di Quargnento, in via San Francesco 5, tre pompieri – Marco Triches, Antonio Candido e Matteo Gastaldo – hanno perso la vita, due loro colleghi e un militare di Solero sono rimati seriamente feriti.

 

Fu un atto deliberato

LEGGI TUTTO IL TEMPO REALE DELLA STRAGE DI QUARGNENTO

Quella notte, i soccorritori sono caduti in una trappola perché la cascina era satura di gas: quelle bombole erano state posizionate per distruggere lo stabile e incassare il premio assicurativo.

Quargnento, quattro anni fa l’esplosione che uccise tre pompieri

Strage pompieri: 27 anni di carcere a Giovanni Vincenti, un mese in meno alla moglie

I giudici hanno accettato la proposta di concordato. Il drammatico caso ora è chiuso

Un’inchiesta lampo ha portato, quattro giorni dopo la tragedia, Carabinieri e Procura ad arrestare il responsabile di quell’atto scellerato. L’iter giudiziario contro i responsabili di quell’omicidio plurimo e lesioni gravi è concluso, e ha condotto  in carcere Giovanni Vincenti condannato a 27 anni (pena concordata con la Corte d’Appello e senza possibilità di ricorrere in Cassazione), e sua moglie, Antonella Patrucco. Per lei, i difensori hanno ottenuto 26 anni e 11 mesi di carcere: la donna non è stata ritenuta responsabile della calunnia nei confronti del vicino di casa.

 

GUARDA IL DOCUFILM SULLA STRAGE DI QUARGNENTO

La ricostruzione

La notte tra il 4 e il 5 novembre 2019, Quargnento è stato scosso da una deflagrazione. Lo scoppio disintegrò il tetto della dependance e parte della struttura principale. Scattò l’allarme. Vennero allertati i Vigili del Fuoco che arrivarono sul posto con la squadra composta da cinque pompieri coordinati Giuliano Dodero. Poco dopo anche i Carabinieri di Solero. Nella dependance trovarono due bombole di gas, una con un timer e l’altra senza. Altre vennero spostate nel piazzale. Ciò che i soccorritori non sapevano, però, è che di lì a pochi minuti sarebbe scoppiato l’inferno.

Quargnento, quattro anni fa l’esplosione che uccise tre pompieri

Frode all'assicurazione del mutuo: altra condanna per i Vincenti

Il processo si è concluso stamane. I legali non presenteranno appello: l'ipotesi del concordato 

All’1.30, infatti, i timer sulle altre bombole scattarono e l’esplosione non lasciò scampo ai tre pompieri che si trovavano chi all’interno dell’abitazione, chi vicinissimo alla porta. Altri tre soccorritori rimasero incastrati sotto le macerie.

La telefonata del militare che per primo chiese aiuto descrisse una situazione drammatica. Intanto, in via San Francesco, si iniziò a scavare con le mani per cercare di trarre in salvo chi era sommerso dai detriti. La pioggia rese ancora più difficoltoso  l’intervento di chi arrivò poco dopo.

Quargnento pompieri strage il piccolo

I pompieri sul luogo del disastro – Foto Cecilia Ammazzalorso

Il cumulo di macerie

Lì, su quel cumulo di macerie, con scavatori e pale arrivarono anche i colleghi di Marco Triches, Antonio Candido e Matteo Gastaldo. Ma il dramma si manifestò in tutta la sua crudeltà: di fronte avevano solo devastazione. Nonostante il dolore, però, bisognava agire e capire cos’era successo. Arrivarono anche gli artificieri perché spuntarono ancora bombole intonse: una aveva un timer.

Giuliano Dodero, il collega Luca Trombetta e il carabiniere Roberto Borlengo vennero portati in ospedale. Per Marco Triches, Matteo Gastaldo (il cui corpo verrà recuperato solo di prima mattina) e Antonino Candido la vita si spezzò con l’esplosione dell’1.30.