Aso Al: come prevenire le infezioni ospedaliere? C’è uno studio
Paola Toselli
Società
Marcello Feola  
29 Novembre 2023
ore
09:34 Logo Newsguard
Alessandria

Aso Al: come prevenire le infezioni ospedaliere? C’è uno studio

La risposta in un percorso attivato sotto la guida dell’Urps

ALESSANDRIA – Prevenzione, istruzione e formazione per il controllo delle malattie infettive all’interno della struttura di Terapia Intensiva Polivalente. È questo l’obiettivo dello studio attivato dalla struttura di Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere e Antimicrobial Stewardship (Sspcio).

Che prevedrà, attraverso un’apposita scheda, l’osservazione diretta e la valutazione delle misure di controllo della trasmissione ospedaliera delle malattie infettive degli operatori.

Le infezioni nosocomiali, infatti, si verificano entro 48 ore dal ricovero ospedaliero, 3 giorni dalla dimissione o 30 giorni da un intervento. Quelle associate all’assistenza sanitaria rappresentano un grave problema di salute pubblica, sia per l’impatto significativo sulla morbilità, mortalità e qualità della vita dei pazienti, sia per il notevole onere economico per i sistemi sanitari in tutto il mondo.

Lo studio? Fino al -70%

Tuttavia, la maggior parte delle infezioni correlate all’assistenza sono prevenibili e possono essere ridotte fino al 70%. Attraverso efficaci misure di prevenzione e controllo delle infezioni. Le tipologie di infezione più frequenti in terapia intensiva, per esempio, includono infezioni respiratorie associate all’utilizzo del ventilatore. O infezioni del torrente circolatorio associate all’utilizzo di cateteri vascolari. O infezione del tratto urinario correlata al catetere vescicale e infezioni del sito chirurgico.

Da questo problema nasce lo studio Tramu, che vede come Principal Investigator Paola Toselli, che ricopre l’incarico funzione organizzativa gestione infezioni ospedaliere e centrale di sterilizzazione. Come co-sperimentatori, Cesare Bolla e il personale infermieristico della Sspcio Marino Elisabeth, Barbara Montanari e Marco Ricci. Il tutto, sotto la guida dell’Unità di Ricerca delle Professioni Sanitarie, diretta da Tatiana Bolgeo.

Studio, istruzione e formazione

Lo studio dell’Aso Al punta, quindi, a incentivare l’istruzione e la formazione su prevenzione e controllo di infezioni. Affinché diventino una strategia educativa complessiva della struttura sanitaria. Compreso l’orientamento dei nuovi dipendenti e la fornitura di opportunità educative continue per il personale, indipendentemente dal livello o dalla posizione.
Oltre alla valutazione e al monitoraggio delle buone pratiche di assistenza clinica. Che dovrebbero essere verificati attraverso l’utilizzo di check-list predefinite riviste nel tempo. In modo da tenere conto delle barriere e dei comportamenti locali.
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