Beati loro!
Quanti di noi, richiamando alla memoria il tempo necessario a “sbobinare” una lezione registrata all’università, rimpiangono di non essere nati in questi anni? Oggi infatti, grazie all’Intelligenza Artificiale, con strumenti come Replicate.com o Convertio.co, è possibile ottenere facilmente, anche in lingua italiana, la trascrizione testuale di un file audio. La tecnologia che vi sta dietro, Whisper, utilizza una tecnica chiamata “spettrogramma Mel” che crea una rappresentazione visiva del suono ed analizza il parlato riuscendo a tenere conto anche degli eventuali rumori di fondo.
Il cosiddetto “speech-to-text” promette di rivoluzionare l’efficacia degli assistenti vocali come Alexa, ma si presta anche a trascrivere interviste e riunioni, a supportare la traduzione in tempo reale di telefonate e videoconferenze, ad aiutare le persone con problemi di udito a fruire dei tanti servizi e contenuti digitali fornendo sottotitoli e guide alla navigazione. Non è il primo e non è l’ultimo modo con cui la tecnologia si mette al servizio dell’accessibilità: l’Intelligenza Artificiale non si limita infatti ad “ascoltare”, ma in qualche caso “vede”: BeMyEyes è una app per utenti ipovedenti che, grazie a ChatGPT, scansiona e descrive un’immagine commentandola a voce.
L’Intelligenza Artificiale ci accompagna da molti anni: ci prende per mano mentre scegliamo una serie o un film su Netflix fra le tante proposte che il suo motore di raccomandazione ci suggerisce lasciandoci poi fra le braccia di Morfeo probabilmente poco dopo aver cliccato sul tasto “Play”. Oppure ci guida lungo i prodotti correlati di Amazon fino ad individuare quello che in seguito acquisteremo. Per chi cammina in campagna o fa passeggiate in montagna, l’Intelligenza Artificiale soddisfa ogni curiosità in merito ad alberi, frutti, orme sconosciute che è sufficiente fotografare ed analizzare con la app di Google per scoprirne l’origine o la specie. Da un anno a questa parte però, pur non senza interrogativi, è diventata un assistente personale ancora più presente e attivo. Beati noi che ce l’abbiamo!