Novi, barriere antirumore lungo la ferrovia: incertezza sui tempi
Politica
Elio Defrani  
25 Gennaio 2024
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12:00 Logo Newsguard
terzo valico

Novi, barriere antirumore lungo la ferrovia: incertezza sui tempi

Per ora è fermo l'iter per l'installazione delle barriere antirumore lungo la ferrovia a Novi Ligure: saranno alte tra 3,5 e 8 metri

NOVI LIGURE — Non c’è ancora una tempistica per l’installazione delle barriere antirumore lungo la ferrovia, a Novi Ligure. La realizzazione delle barriere è prevista dal progetto del Terzo Valico, ma per ora il tavolo di lavoro non è mai stato convocato dal ministero dell’Ambiente. Il dato è emerso ieri, durante la riunione della commissione regionale Trasporti, in cui si è parlato proprio della nuova linea ferroviaria.

La lunghezza complessiva delle barriere antirumore sarà di 4,5 chilometri e l’altezza sarà variabile tra i 3,5 e gli 8 metri, a seconda degli edifici presenti nei dintorni. Differenti anche i materiali: calcestruzzo dove non ci sono particolari esigenze estetiche, acciaio e pannelli trasparenti invece nel centro abitato.

Barriere antirumore, comitato contrario

Peraltro non tutti a Novi sono d’accordo con la costruzione delle barriere. Come il comitato “Contiamoci”, nato nel 2017 per chiedere che i treni che trasportano merci pericolose non transitino in città.

Sul tema, il comitato aveva anche proposto un referendum consultivo, che però non si è mai tenuto. Anche perché dal progetto del Terzo Valico, su richiesta del Comune di Novi, è stato eliminato lo shunt, cioè la bretella che avrebbe permesso di bypassare la città, innestandosi direttamente sulla linea per Torino.

A settembre dello scorso anno, anche i rappresentanti del comitato “Contiamoci” Maria Rosa Porta e Oscar Poletto erano stati ascoltati dalla commissione Trasporti.

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Ieri, in Regione, i tecnici hanno garantito che «i lavori per la costruzione del Terzo Valico, in particolare nella interconnessione con la linea Genova-Torino, stanno proseguendo come da programma». Confermata quindi la fine dei lavori entro il 2026 e l’entrata in funzione della linea nel 2027. Nel frattempo però sono aumentati i costi, anche a causa dei rincari delle materie prime.

L’audizione era stata chiesta dai consiglieri Francesca Frediani (M4o) e Sean Sacco (M5s). Davanti alla commissione, presieduta da Valter Marin (Lega), sono stati ascoltati Mariano Cocchetti (Rfi), Paolo Costa Medich e Giuseppe Irace (Cociv) e Andrea Perego (Italferr).

Alle domande dei consiglieri sugli eventuali cedimenti strutturali in seguito a eventi sismici e atmosferici gravi (possibile ingrossamento del rio Gazzo), i tecnici hanno assicurato che sono stati fatti tutti gli approfondimenti previsti sugli aspetti ambientali e idrogeologici, non solo per la fase dei lavori di costruzione, ma anche in vista della funzionalità della linea, che interesserà sia treni merci che passeggeri.

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