Strada con materiali edili? L’azienda spiega la propria posizione
Cronaca
24 Febbraio 2024
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Castelletto Monferrato

Strada con materiali edili? L’azienda spiega la propria posizione

L'amministratore delegato: "Si trattava semplicemente di un battuto per accesso al cantiere dei mezzi pesanti... poi rimosso a lavori ultimati"

CASTELLETTO MONFERRATO – Strada abusiva?

L’azienda (Stilnovo, con il rappresentante legale Maria Grazia Malagoli Rossini) interviene e spiega la posizione dopo i controlli dei Carabinieri: “Come abbiamo chiarito coi Carabinieri del Nucleo Forestale, non si è mai costruita una strada, si trattava semplicemente di un battuto per accesso al cantiere dei mezzi pesanti (si movimentavano travi pesantissime e i mezzi erano dotati di gru molto importanti) che solo in questo modo avrebbero potuto lavorare in sicurezza senza rischio per gli operatori. Il battuto di accesso al cantiere sarebbe poi stato rimosso a lavori ultimati“.

Il contradittorio 

Secondo i Carabinieri, nell’area attigua ad un cantiere edilizio per la ristrutturazione di un capannone industriale, è stata di recente accertata dai Forestali la realizzazione di una strada di 65 metri per circa 8 di larghezza totalmente abusiva e interamente composta da macerie di natura edile.

Maria Grazia Malagoli Rossini, in un comunicato inviato agli organi di informazione, sostiene come “i rifiuti sono stati immediatamente catalogati come non pericolosi dai carabinieri della Forestale (verbale del 7 dicembre scorso)”.

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E precisa: “Una successiva analisi chimica da noi commissionata ha confermato i risultati delle analisi dei carabinieri. È del tutto priva di fondamento, dunque, la notizia secondo la quale i detriti sarebbero da analizzare e, illazione ancor più grave, potrebbero contenere amianto.

Amianto era presente nel tetto, è stato correttamente smaltito, e già lo scorso dicembre i carabinieri della Forestale avevano acquisito tutte le analisi e confermato che l’amianto era stato correttamente e completamente smaltito.

Dunque, la sola irregolarità, da attribuire ad una leggerezza del cantiere – specifica il legale rappresentante – è stata quella di mescolare alcuni inerti derivanti dalla rimozione di massetti di sottofondo a materiale inerte correttamente acquistato, azione della quale la proprietà non è stata nemmeno informata“.

Secondo i militari, “i rifiuti derivanti dalla ristrutturazione del capannone limitrofo sarebbero infatti stati riutilizzati direttamente per la ‘costruzione’ della strada senza aver subito prima il necessario trattamento di recupero previsto dalla normativa ambientale”.

 

 

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