Centrale
Le Squadre Operative di Supporto (S.O.S.) sono reparti per operazioni speciali (foto repertorio)
Cronaca
Monica Gasparini  
9 Marzo 2024
ore
14:00 Logo Newsguard
L'incursione

Centrale della droga a Pontecurone? Il blitz dei Carabinieri

L'operazione delle Squadre di Supporto dell'Arma è scattata giovedì. Le undici ordinanze di custodia cautelare risalgono allo scorso febbraio

PONTECURONE – Centrale della droga sfugge per poco, ma i cani molecolari fiutano lo stupefacente. Il blitz dei S.o.s. (Squadre Operative di Supporto) dei Carabinieri è scattato giovedì scorso, diversi giorni dopo le 11 ordinanze di custodia cautelare (un tortonese, un albanese e nove marocchini). I militari sono giunti in forze sul posto sospetto, probabilmente presumendo che i custodi dello stupefacente potessero essere armati.

Droga: l’irruzione dei Carabinieri

Le forze speciali dell’Arma non sono passate inosservate in paese, ma, a quel che sembra, il luogo dove stavano cercando lo stupefacente era già stato ripulito. I cani molecolari, però, sembra proprio che qualcosa abbiano fiutato. Non è escluso che la base operativa che stavano cercando i Carabinieri sia stata spostata.

L’indagine è partita da una lite scoppiata a Pontecurone tra un imprenditore tortonese (Alessandro Turco, 47 anni) e un marocchino, conflitto che, inizialmente, si pensava fosse avvenuto per un debito da ricondurre a un lavoro edile.

Centrale della droga a Pontecurone? Il blitz dei Carabinieri

Pontecurone: sparatoria, poi l'arresto per tentato omicidio

PONTECURONE - Sparatoria in centro, poi l'arresto di un cinquantenne tortonese con l'accusa di tentato omicidio (è difeso dall'avvocato Alexia…

Un diverbio per strada che si concluse con l’arresto del tortonese per tentato omicidio: l’uomo sparò, ma non colpì l’antagonista che ebbe solo un graffio alla manica del giubbotto.

Da lì, le indagini si sono ampliate e, probabilmente, quel debito era riferito a ben altro. Ovvero, riportava allo spaccio di droga.

Gli accertamenti hanno portato, a inizio anno, all’emissione di 11 misure cautelari: sei custodie in carcere e cinque divieti di dimora.

Il grande lavoro dei militari, avrebbe permesso di ricostruire quello che si celava dietro questi personaggi. Attività che ha portato al blitz dei Corpi speciali di giovedì scorso.