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    ‘Allargamento’
    Politica
    Simone Baldin  
    12 Maggio 2024
    ore
    11:18 Logo Newsguard
    Osservatorio Europa

    ‘Allargamento’ dell’Ue e la politica europea di vicinato

    Un nuovo concetto da prendere in esame: il processo che porta uno Stato a entrare nell'Unione

    Già nelle settimane precedenti Osservatorio Europa, la rubrica di avvicinamento alle elezione europee de Il Piccolo, aveva approfondito il perché quello dell’Unione Europea fosse un vero e proprio stile di vita esportabile, e non solo un confine istituzionale. Sulla stessa scia, questa volta scopriamo cosa intendiamo per ‘allargamento dell’Ue’ e la politica europea di vicinato.

     

    Un ‘allargamento’ dell’Ue

    L’Ue è stata creata per promuovere la pace, la prosperità e i valori europei in tutto il continente. L’allargamento è il processo con il quale i paesi europei aderiscono all’Unione. Dal 1957, anno della sua fondazione, l’Ue è passata da 6 a 27 Stati membri. Uno degli obiettivi dell’allargamento è intensificare la solidarietà tra i popoli dell’Europa e accrescere la loro prosperità e le loro opportunità, rispettandone e preservandone le diversità.

    Qualsiasi paese europeo può candidarsi all’adesione a condizione che rispetti i valori democratici dell’Ue e si impegni a promuoverli. Un paese può aderire all’Ue soltanto se soddisfa i criteri di adesione.

    La politica di allargamento è dunque volta a incoraggiare e aiutare i paesi a soddisfare tre criteri fondamentali:

    • stabilità politica, con cui le istituzioni politiche dei paesi garantiscono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la protezione delle minoranze;
    • un’economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alla concorrenza e alle forze di mercato nell’UE;
    • capacità di assumere gli obblighi che comporta l’adesione, compresa l’adesione agli obiettivi di un’Unione politica, economica e monetaria.

     

    La Commissione aiuta i Paesi

    Durante il processo di valutazione, la Commissione europea aiuta i Paesi che desiderano aderire all’Ue a soddisfare i criteri necessari per l’adesione e li sostiene nell’attuazione delle relative riforme economiche e democratiche.

    Una volta che i negoziati e le riforme ad essi associate sono stati portati a termine con soddisfazione di entrambe le parti, il paese in questione può aderire all’Ue, previo accordo di tutti gli Stati membri esistenti. I paesi attualmente candidati sono: Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Turchia. La Bosnia-Erzegovina e il Kosovo sono candidati potenziali.

    La prospettiva dell’adesione è un importante motore di trasformazione della regione dei Balcani occidentali e contribuisce a promuovere la riconciliazione e la stabilità. All’inizio del 2018 è stata varata una nuova strategia che riconferma una prospettiva di allargamento credibile per i Balcani occidentali e annuncia l’impegno rafforzato dell’Ue nella regione.

    Sebbene sia evidente che nessuno dei candidati è ancora pronto per l’adesione, in futuro gli Stati membri saranno più numerosi. I paesi candidati all’adesione devono dare la massima priorità allo Stato di diritto, alla giustizia e ai diritti fondamentali.

    La Turchia è un importante partner dell’Ue in settori essenziali quali l’immigrazione, la lotta al terrorismo, l’energia, i trasporti, l’economia e il commercio. Questo paese si sta tuttavia allontanando dai principi e dai valori fondamentali dell’Ue e pertanto i negoziati per la sua adesione sono in una fase di stallo.

     

    Il vicinato… europeo

    La politica europea di vicinato offre un quadro per un partenariato più solido ed efficace basato su interessi comuni e interventi di entrambe le parti. I suoi obiettivi principali sono:

    • stabilizzare i paesi vicini attraverso politiche per lo sviluppo economico, l’occupazione e i giovani, i trasporti e la connettività energetica, la migrazione, la mobilità e la sicurezza;
    • promuovere gli interessi fondamentali dell’Ue, ovvero il buon governo, la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani;
    • facilitare la cooperazione a livello regionale, ad esempio attraverso il partenariato orientale e l’Unione per il Mediterraneo.

    Le principali iniziative intraprese per l’attuazione pratica di tale politica sono:

    • il partenariato orientale: un’iniziativa comune volta ad approfondire e rafforzare le relazioni tra l’UE e sei dei suoi vicini orientali: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina;
    • il partenariato meridionale: un quadro di cooperazione tra l’UE e dieci paesi partner: Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Palestina (Tale designazione non si intende come riconoscimento di uno Stato di Palestina e lascia impregiudicate le singole posizioni degli Stati membri sulla questione), Siria e Tunisia.

    La cooperazione avviene a livello bilaterale (con singoli partner), a livello regionale (con due o più partner orientali o meridionali) o nell’ambito del vicinato, in base alla natura dell’azione.

    Lo strumento europeo di vicinato sostiene l’approccio globale dell’Unione nei confronti dei suoi partner ed è il principale strumento finanziario dell’Ue per la cooperazione con i paesi interessati dalla politica europea di vicinato nel periodo 2014-2020.

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