Diagnosi precoce della Scrapie: riconoscimento mondiale per il Piemonte
Società
Marcello Feola  
8 Novembre 2024
ore
10:17 Logo Newsguard
La scoperta

Diagnosi precoce della Scrapie: riconoscimento mondiale per il Piemonte

Un team di ricerca dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha sviluppato un metodo diagnostico non invasivo, premiato al convegno “Prion 2024” in Cina

TORINO – Un team di ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) ha fatto una scoperta di grande importanza nella diagnosi precoce della Scrapie. La grave patologia prionica che affligge pecore e capre. Lo studio è stato premiato come terzo miglior lavoro scientifico al Convegno internazionale “Prion 2024”, svoltosi a Nanchang in Cina.

Scrapie, diagnosi precoce e non invasiva grazie al latte

La scoperta, realizzata dai laboratori di Neurobiologia Sperimentale e Proteomica e diagnostica Tse dell’Izsplv, si basa sull’impiego della tecnica Rt-QuIC (Real-Time Quaking-Induced Conversion). Tecnica che amplifica la proteina prionica patologica (PrPSc) direttamente nel latte.

Questa metodologia rappresenta una svolta, poiché consente una diagnosi preclinica, non invasiva e ad alta sensibilità della Scrapie. Come? Utilizzando una matrice biologica come il latte per rilevare l’infezione in modo tempestivo.

Impatto sulla gestione delle encefalopatie prioniche

Il lavoro è un passo significativo per la diagnosi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse), malattie che rappresentano un rischio per gli allevamenti e la sicurezza animale. Un protocollo di diagnosi precoce come quello sviluppato dall’Izsplv può avere un impatto importante sulla gestione e prevenzione della Scrapie e di altre malattie prioniche. Fornendo uno strumento efficace per monitorare la diffusione nei greggi e garantire la salute degli allevamenti.

Riconoscimento internazionale

Il lavoro, intitolato “Detection of Pathological Prion Protein in Milk Samples from Scrapie Naturally Infected Sheep by Real-Time Quaking-Induced Conversion assay”, è stato presentato sotto forma di poster scientifico da Alessandra Favole. Con la collaborazione di Maria Mazza e sotto la supervisione di Pierluigi Acutis, responsabile del progetto di ricerca finalizzata.

La comunità scientifica internazionale ha accolto con grande interesse questo studio, considerandolo tra i contributi più rilevanti del convegno “Prion 2024”.

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