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La Rsa di Gavi
Economia
Elio Defrani  
16 Gennaio 2025
ore
09:43 Logo Newsguard
la vertenza

Rsa di Gavi, contestate le dimissioni dei lavoratori: zero stipendio

Ai dipendenti che avevano ricevuto la lettera di trasferimento è stato contestato il mancato preavviso

GAVI — Un’amara sorpresa quella che hanno avuto gli oramai ex dipendenti della cooperativa Codess Sociale che gestiva la casa di riposo di Gavi, chiusa definitivamente lo scorso 31 dicembre. I lavoratori avevano ricevuto la lettera di trasferimento in altre strutture gestite dalla medesima cooperativa, ma avevano deciso di dimettersi vista la distanza dal nuovo posto di lavoro (oltre 50 chilometri, secondo i sindacati).

«Codess Sociale dapprima ha contestato le dimissioni di ogni lavoratore scrivendo che le avrebbe considerate come dimissioni volontarie. Poi sulla busta paga di dicembre, pagata a gennaio. l’amara sorpresa: è stata trattenuta ai lavoratori l’indennità di mancato preavviso. I dipendenti si sono trovati quindi con stipendi tra gli zero e i 10 euro», spiegano dal sindacato Cse Sanità.

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«Come si suol dire oltre il danno la beffa. I dipendenti obbligati a dimettersi, visto il totale menefreghismo dell’Asl di Alessandria e della Regione Piemonte, si ritrovano ora a vivere il mese di gennaio senza un euro, con figli a carico e rate del mutuo da pagare», dice ancora il sindacato. Cse Sanità ha diffidato tramite il proprio studio legale la cooperativa e ha chiesto un urgente intervento all’Asl, al prefetto e al sindaco di Gavi.

«Molto probabilmente anche l’Inps rifiuterà di erogare la disoccupazione», commentano Alessandro Campanino e Stefania Gallo di Cse Sanità. «Ci domandiamo ora se Federico Riboldi, Luigi Vercellino ma anche il prefetto e il presidente della cooperativa Codess siano disposti, visto il loro pasticciaccio all’italiana, a dare da mangiare e ospitalità ai dipendenti della Rsa di Gavi e perché in Italia ogni volta si debba andare contro i lavoratori favorendo il profitto di alcuni. E se non fossimo stati una repubblica fondata sul lavoro? Chiediamo alle istituzioni di impegnarsi con tutte le proprie forze per poter garantire a ogni dipendente i diritti normativamente stabiliti e non fargli perdere neanche un euro».

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