Morte
La manifestazione questa mattina davanti al Tribunale di Alessandria. Presente anche il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante
Cronaca
Monica Gasparini  
30 Gennaio 2025
ore
15:33 Logo Newsguard
La sentenza

Morte Aldo Di Virgilio: Gianluca Cirillo condannato a 2 anni e 2 mesi

L'incidente si verificò il 19 aprile 2022, in via Pavia. La vittima aveva 57 anni, e abitava in Alessandria

ALESSANDRIA – Il 19 aprile 2022, in via Pavia ad Alessandria, morì Aldo Di Virgilio, aveva 57 anni, abitava in Alessandria. Fatale un incidente stradale mentre tornava a casa dal lavoro. Accusato di omicidio stradale è Gianluca Cirillo, 37 anni, anche lui alessandrino: questa mattina Cirillo (difeso dall’avvocato Alexia Cellerino) è stato condannato in abbreviato a 2 anni e 2 mesi. Il giudice ha concesso le attenuanti generiche, escluso l’aggravante dell’intossicazione da stupefacenti, accogliendo le tesi della difesa. E ha revocato la patente di guida.

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L’indagine della procura

La Procura alessandrina aveva chiuso l’inchiesta contestando a Cirillo l’omicidio stradale. Per l’accusa, Cirillo si mise alla guida “in stato d’ebbrezza alcolica e di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di cocaina, impattando frontalmente e a velocità elevata con la propria auto, una Bmw, contro la Lancia Musa di Di Virgilio. In particolare, superando con il proprio mezzo la linea di mezzeria e impegnando la corsia di marcia opposta per effettuare alcuni sorpassi, quando sopraggiungeva la Musa”.

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Gianluca Cirillo ha sempre escluso di aver assunto la sostanza stupefacente nella giornata in cui è avvenuto l’incidente: il suo avvocato, Alexia Cellerino aveva prodotto una consulenza tossicologica proprio per chiarire questo elemento e, in ogni caso, aveva spiegato la difesa, i medici che si presero cura di Cirillo all’arrivo al pronto soccorso (e sentiti in indagine) avevano escluso segni esteriori evidenti di uno stato di alterazione psicofisica.

Una sentenza che delude i famigliari della vittima, assistiti dagli avvocati Silvio Bolloli e Giuseppe Romano.