Alessandria e il capitano Pasino: le riflessioni dell’assessore Cazzulo
Una cerimonia per onorare la Medaglia d’Oro al Valor Militare e riaffermare i valori della democrazia e della memoria storica
ALESSANDRIA – Ricordare per non dimenticare, per custodire i valori della Resistenza e della democrazia, e per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della libertà e dell’uguaglianza. Questo il messaggio centrale delle parole dell’assessore Roberta Cazzulo, pronunciate in occasione della cerimonia di commemorazione del capitano Bruno Pasino, Medaglia d’Oro al Valor Militare, e degli altri tre partigiani Giacomo Colonna, Osvaldo Caldana e Maurice Guichard, uccisi dai nazifascisti a Casalbagliano il 30 gennaio 1945.
L’evento si è svolto nell’Aula del Consiglio Comunale di Alessandria, alla presenza di Anpi, Istituto del Nastro Azzurro, Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, del Presidente della Provincia Luigi Benzi, del vicepresidente del Consiglio comunale Daniele Coloris e del sindaco di Solero Andrea Toniato.
Capitano Pasino, il sacrificio di un eroe della Resistenza
Nato a Solero il 10 maggio 1916, dopo l’8 settembre 1943 Pasino entrò nella Resistenza alessandrina con il nome di battaglia “Amilcare”, diventando comandante della 3ª Brigata della VIII Divisione “Giustizia e Libertà”.
Arrestato durante un’azione di guerriglia, fu torturato per giorni nel carcere di Alessandria, senza mai rivelare informazioni ai suoi aguzzini. Il 30 gennaio 1945, insieme ai suoi compagni, venne fucilato a Casalbagliano.
Dopo la Liberazione, l’Università di Torino gli conferì la laurea “ad honorem” in Scienze Politiche, mentre il suo paese natale gli ha intitolato una via.
Cazzulo: “Il vero riscatto della storia è la pace”
Nel suo discorso, l’assessore Cazzulo ha sottolineato come “il ricordo di Bruno Pasino e dei suoi compagni debba essere un’occasione di riflessione sulla democrazia, sulla pace e sulla giustizia sociale. Bruno Pasino non vorrebbe retoriche celebrazioni, ma occasioni di approfondimento e confronto. Il vero riscatto della storia non può essere il conflitto tra vinti e vincitori, ma deve essere la pace”.
L’assessore ha poi ricordato “il ruolo cruciale delle istituzioni, della scuola e della società nel contrastare ogni forma di aggressività, discriminazione e violenza. Educando le nuove generazioni ai valori della solidarietà e dell’inclusione. La memoria non è un esercizio di rito, ma uno sforzo quotidiano. Dobbiamo scegliere di mobilitarci, di non essere indifferenti, di prendere parte e di essere partigiani”.
La memoria come fondamento della democrazia
L’assessore ha poi citato “l’Articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni sociali. La lotta contro il fascismo ci ha consegnato la nostra democrazia. Siamo liberi di essere ciò che siamo grazie a chi ha sacrificato la propria vita per un ideale di giustizia e libertà”.
Infine, Cazzulo ha espresso “un ringraziamento all’Isral (Istituto per la Storia della Resistenza), all’Associazione Memoria della Benedicta, all’Anpi e al Laboratorio Civico di Alessandria, per il loro impegno nella tutela della memoria storica. Noi siamo fatti di memoria. È la coscienza di ciascuno di noi e arricchisce la nostra capacità di comprendere e agire”.