Sputnik e Laika
Ciò che possiamo imparare dal successo di DeepSeek, il chatbot cinese che ha sconvolto il mondo dell'Intelligenza Artificiale
Nel lontano 1957 l’Unione Sovietica sorprese il mondo per la tecnologia che le consentì di inviare nello spazio il razzo Sputnik, un traguardo che però non preluse a nuove conquiste, ma ebbe il merito di sollecitare gli Stati Uniti ad investire ancora di più nella ricerca fino a permettere lo sbarco sulla Luna nel 1969.
Il merito di DeepSeek, la soluzione di Intelligenza Artificiale Generativa cinese che ha sconvolto i mercati finanziari alla fine di gennaio per poi essere bloccata, almeno dall’Italia, poche ore dopo, forse ha avuto lo stesso merito: la settimana successiva, il più avanzato modello linguistico di OpenAI, o3, è stato reso disponibile persino negli account gratuiti di ChatGPT.
Un modello open source
Forse poco interessante per usi professionali, DeepSeek, a prestar fede alle informazioni rilasciate dal suo fondatore, pare aver adottato una tecnologia più efficiente non solo sotto il profilo dei costi dell’addestramento, ma anche delle risorse utilizzate nel processo di elaborazione delle informazioni. Il fatto che poi si tratti di un modello open source spiega l’impatto finanziario che ha provocato e mette in evidenza il ruolo che la corsa all’Intelligenza Artificiale svolge nel confronto fra le super-potenze.
I modelli linguistici e la loro diffusione stanno infatti rendendo l’Intelligenza Artificiale la nuova grande fabbrica del mondo: disponibili come chat sui nostri telefoni, contribuiranno al funzionamento dei software presenti nei dispositivi elettronici, nei macchinari, negli autoveicoli. Ecco perché controllarli è irrinunciabile: la commozione per il sacrificio della cagnetta Laika, ospitata su Sputnik 2, deve essere un ricordo sempre presente.