Commercio estero: il Piemonte scende in quinta posizione
IL settore alimentare è il terzo più importante per l'export piemontese
Economia
Marcello Feola  
12 Marzo 2025
ore
20:22 Logo Newsguard
Unioncamere

Commercio estero: il Piemonte scende in quinta posizione

Pesano il calo dell’automotive e le difficoltà nei mercati di Germania e Usa. In crescita alimentare e tessile-abbigliamento

TORINO – Il Piemonte, storicamente una delle regioni italiane più orientate all’export, ha registrato nel 2024 una flessione del 4,9% nelle vendite oltre confine. Scendendo al quinto posto tra le principali regioni esportatrici italiane. L’export piemontese si è attestato a 60,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 63,6 miliardi del 2023.

A pesare su questo risultato sono stati il calo delle esportazioni di autoveicoli (-34%) e il crollo delle vendite in Germania (-11,2%) e Stati Uniti (-7,3%). Ovvero due dei principali mercati di sbocco. Di contro, hanno mostrato segnali positivi i settori alimentare (+4,7%) e tessile-abbigliamento (+7,5%).

Per Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte, “il 2024 è stato un anno complesso per il nostro export. L’automotive in trasformazione e le difficoltà della Germania hanno penalizzato il Piemonte. Tuttavia, il saldo commerciale resta positivo e settori come l’agroalimentare e il tessile mostrano segnali incoraggianti. Dobbiamo puntare su innovazione e diversificazione dei mercati per recuperare terreno”.

Piemonte: giù in classifica, la Toscana sorpassa

Nel 2023, il Piemonte era la quarta regione esportatrice d’Italia. Nel 2024 è stato superato dalla Toscana, che grazie a una forte crescita del comparto farmaceutico ha registrato un incremento del +13,6%. Mentre il Piemonte ha subito una perdita di oltre 3 miliardi di euro.

Le principali regioni esportatrici nel 2024:

  1. Lombardia – quota export 26,3%, crescita +0,6%.
  2. Emilia Romagna – quota 13,4%, calo -2,0%.
  3. Veneto – quota 12,9%, calo -1,8%.
  4. Toscana – quota 10,1%, crescita +13,6%.
  5. Piemonte – quota 9,7%, calo -4,9%.

I settori trainanti e quelli in crisi

Il comparto mezzi di trasporto, principale voce dell’export piemontese, ha subito una forte contrazione (-21,3%). Con un crollo degli autoveicoli (-34%) e del settore aerospaziale (-28,9%).

Di seguito le principali variazioni settoriali:

  • Mezzi di trasporto -21,3%.
  • Componentistica auto -2,0%.
  • Alimentare +4,7%.
  • Tessile e abbigliamento +7,5%.
  • Chimica -0,9%.
  • Gomma-plastica +1,7%.
  • Metalli -5,5%.

Mercati di sbocco: giù Germania e Usa, cresce la Cina

I Paesi Ue continuano a rappresentare il 60,3% dell’export piemontese, mentre il 39,7% va verso mercati extra Ue. Tuttavia, il calo è stato più marcato proprio in questi ultimi (-7,3%) rispetto ai Paesi Ue (-3,2%).

Le variazioni principali nei mercati di destinazione:

  • Germania -11,2%.
  • Francia -5,9%.
  • Usa -7,3%.
  • Polonia +6%.
  • Paesi Bassi +11,5%.
  • Cina +11,1%.
  • Svizzera -9,9%.
  • Turchia -15,2%.

Focus sulle province piemontesi

La provincia di Torino resta leader nell’export regionale, ma ha registrato un calo del -13,1%, il più alto tra le province. Cuneo (+5,2%), Novara (+5,5%) e Vercelli (+9,7%) hanno invece segnato una crescita significativa.

Distribuzione dell’export per provincia:

  • Torino 42,5% dell’export regionale, calo -13,1%.
  • Cuneo 18,5%, crescita +5,2%.
  • Alessandria 12,1%.
  • Novara 11%, +5,5%.
  • Biella -11,1%.

Conclusioni e prospettive

Il 2024 ha evidenziato la fragilità del modello di export piemontese, troppo dipendente dal settore automobilistico e dalla domanda tedesca. Per invertire il trend, sarà necessario puntare su innovazione, nuovi mercati e settori in crescita come l’agroalimentare e il tessile.

Come sottolinea ancora Coscia “il nostro obiettivo deve essere quello di diversificare l’export. E rafforzare così la competitività delle imprese. Favorendo l’accesso a nuovi mercati e sostenendo la transizione dell’automotive”.

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