Piemonte,
Il presidente Giuliano Viglione
Economia
Marcello Feola  
14 Aprile 2025
ore
20:21 Logo Newsguard
Confcommercio

Piemonte, chiusi oltre 13mila negozi in 12 anni: allarme desertificazione commerciale

Dal 2012 al 2024 crollano i negozi e i bar, crescono ristoranti e strutture ricettive. “Serve un piano regionale per salvare le città”

TORINO – In Piemonte, tra il 2012 e il 2024, sono scomparse oltre 13.000 imprese del commercio al dettaglio e 594 attività legate alla ristorazione. Il dato allarmante emerge dal nuovo rapporto di Confcommercio Piemonte. Che fotografa un processo di desertificazione commerciale che rischia di compromettere la vivibilità e la coesione sociale in numerose aree urbane e periferiche.

Il fenomeno coinvolge anche gli sportelli bancari: tra il 2023 e il 2024, si è passati da 1.626 a 1.574. Con 18 Comuni in meno coperti dal servizio.

Nei soli otto capoluoghi di provincia, in 12 anni hanno chiuso oltre 3.200 esercizi al dettaglio (-25,35%) e 967 bar (-26,65%). In controtendenza, aumentano i ristoranti (+723, +21,31%) e i servizi di alloggio (+122, +30,50%). Segno di una trasformazione del tessuto commerciale che privilegia il food e il turismo a scapito della distribuzione tradizionale. La crisi colpisce sia i centri storici che le periferie, ma l’incremento delle attività ricettive si registra su tutto il territorio comunale.

Centri storici sempre più vuoti

Analizzando i dati nei centri storici, emerge un netto calo delle attività tradizionali:

  • carburanti: -47,83%.

  • librerie, edicole, giocattoli: -43,49%.

  • ferramenta, mobili, tessili: -33,33%.

  • moda, gioielli, ottica, profumeria: -29,47%.

  • bar: -26,32%.

  • alimentari e bevande: -21,80%.

  • supermercati e grandi magazzini: -10,48%.

  • tabacchi: -2,90%.

  • computer e telefonia: -1,02%.

I settori in crescita

Nonostante il quadro critico, alcuni settori registrano numeri positivi:

  • farmacie: +0,81%.

  • attività ricettive: +9,39%, con un boom di B&B e case vacanza (+45,07%).

  • ristoranti: +25,55%.

Per Giuliano Viglione, presidente di Confcommercio Piemonte, “è in atto un grave fenomeno di desertificazione commerciale. Che rischia di portare al declino delle nostre città”. A peggiorare la situazione, la riduzione degli sportelli bancari e la mancanza di una strategia efficace.

Il progetto “Cities” di Confcommercio, al quale hanno aderito anche le Ascom piemontesi, punta a rigenerare i centri urbani. E a promuovere economie di prossimità, attraverso la sostenibilità, la gestione collettiva dei quartieri e la digitalizzazione.

Le proposte: distretti del commercio e urban analytics

Confcommercio chiede una riforma urgente della normativa urbanistica e commerciale (ferma al 1999), l’estensione dei distretti urbani e diffusi del commercio e una strategia regionale che comprenda:

  • riapertura dei negozi sfitti.

  • gestione partecipata dei quartieri.

  • digitalizzazione e innovazione tecnologica.

In questa direzione, le Ascom piemontesi hanno avviato un servizio di analisi dei flussi pedonali e delle dinamiche commerciali attraverso strumenti di Urban Analytics e Big Data. Così da ottimizzare eventi, arredo urbano e marketing territoriale.

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