Alessandria compie 857 anni: Consiglio comunale aperto carico di emozioni
Discorso del sindaco Abonante e del presidente Malagrino sul valore della comunità, consegna dei Gagliaudi e il ricordo dell’alluvione del 1994 nei saluti istituzionali
ALESSANDRIA – Oggi, 3 maggio 2025, Alessandria ha celebrato il suo 857° compleanno con un Consiglio comunale aperto che ha unito riflessione civica, omaggi simbolici e testimonianze personali. Un appuntamento sentito, ospitato a Palazzo Rosso alla presenza di autorità, consiglieri regionali (Davide Buzzi Langhi, Pasquale Coluccio, Silvia Raiteri e Domenico Ravetti) e con il saluto delle città gemellate.
Diego Malagrino, presidente del Consiglio comunale, ha aperto la seduta sottolineando l’impegno nel creare occasioni di festa e confronto civile “Sento forte il dovere di promuovere momenti che aiutino a valorizzare le nostre eccellenze”, ha detto, richiamando anche il Codex Statutorum del 1297 e l’alluvione del 1994 come passaggi fondamentali della memoria cittadina. “Serve uno sviluppo consapevole, attento ai bisogni del territorio e tradotto in azioni concrete”, ha sottolineato.
Abonante: “Arte e cultura al centro dello sviluppo”
Il sindaco Giorgio Abonante ha rivelato una novità storica emersa dagli Annali di Cremona: “Un documento attesta la nascita della città il 23 aprile 1168. Il Consiglio deciderà se dal prossimo anno spostare la data della celebrazione”.
E ha ringraziato il vescovo, monsignor Guido Gallese, e il convegno organizzato dalla diocesi per gli 850 anni. Collegando poi l’impegno dell’artista Mario Fallini, che con la sua opera sull’Uomo Vitruviano ha recentemente omaggiato “la centralità dell’essere umano nella costruzione della comunità”.
Abonante ha insistito sul ruolo della cultura, citando l’opera di Lucio Fontana presentata lo scorso anno per San Giorgio. “Non esiste sviluppo di comunità senza un atto di fiducia, e questo passa anche attraverso l’arte e la cultura”.
“Oggi più che mai, con l’AI e le tecnologie, siamo chiamati a distinguere tra vero e falso. E a valorizzare chi costruisce relazioni autentiche”.
Cinque Gagliaudo d’Oro
A ricevere il Gagliaudo d’Oro, massima onorificenza civica, sono state cinque personalità che si sono distinte in ambiti fondamentali per la collettività:
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Gian Luigi Ferraris, per l’impegno profuso nell’ambito culturale.
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Pasquale Foti, per l’impegno profuso nell’ambito sociale.
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Augusto Gemma, per l’impegno profuso nell’ambito imprenditoriale.
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Federica Grosso, per l’impegno profuso nell’ambito medico-scientifico.
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Arnaldo Pera, per l’impegno profuso nell’ambito imprenditoriale.
Sette Attestati di Benemerenza
A fianco dei Gagliaudi, cconferiti anche sette Attestati di Benemerenza a donne e uomini che, nel silenzio quotidiano, rendono più forte e coesa la comunità alessandrina:
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Rosanna Chiappino, per l’impegno profuso nell’ambito medico-sociale.
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Arturo Forlini, per l’impegno profuso nell’ambito imprenditoriale.
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Emanuele Gastini, per l’impegno profuso nell’ambito artistico.
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Paolo Marinello, per l’impegno profuso nell’ambito imprenditoriale.
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Augusto Pietro Piccoli, per l’impegno profuso nell’ambito socio-assistenziale.
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Nicola Racco, per l’impegno profuso nell’ambito civico.
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Giuseppina Soffiotto, per l’impegno profuso nell’ambito imprenditoriale.
Foti, Grosso, Gemma: le voci dei premiati
Tra i premiati, Pasquale Foti ha commosso l’aula ricordando il suo arrivo in città dalla Calabria. “Ho trovato accoglienza, opportunità e la forza di rialzarsi. Alessandria è tenace come Gagliaudo”.
Federica Grosso, oncologa, ha dedicato il riconoscimento a collaboratori, pazienti e alle figlie, per poi aggiungere: “Credere nella ricerca è credere nella vita.”
Augusto Gemma, imprenditore, ha raccontato un episodio della sua infanzia all’Osterietta, ricordando il gesto solidale del nonno verso gli sbandati del dopoguerra. “Ciò che serve oggi non sono solo soldi, ma idee. E l’ospitalità è un valore da cui partire”.
Gian Luigi Ferraris, premiato per il suo impegno culturale, ha regalato al pubblico una riflessione originale. “La verità del falso si può ribaltare nella falsità del vero. Ma per fortuna oggi l’aggettivo ‘d’oro’ non lascia ambiguità…”.
E ha proposto per il prossimo anno un “Cicerone d’Oro” al cerimoniere di Palazzo rosso Guido Astori, per la sua arte oratoria.
Presenze e aneddoti
Oltre al vicepresidente della Provincia Vincenzo Demarte, che ha scherzato sull’età della città – “857 candeline? Servirebbe tutto corso Roma!” – erano presenti i consiglieri regionali Buzzi Langhi, Raiteri, Ravetti e Coluccio. E i messaggi delle città gemellate: Argenteuil, Hradec Kralove, Karlovac e Alba Julia.
Tra gli interventi dei consiglieri comunali, l’ex sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha ricordato l’udienza da Papa Francesco per gli 850 anni della città. “Mi disse con un sorriso: ‘Ah però, non li dimostra!’”
Un compleanno di commozione, cultura e visione. Che per una volta ha riportato la comunità al centro del discorso pubblico.