Parco eolico sul Monte Giarolo, la Regione conferma il parere negativo
Il progetto da 124 Mw bocciato per l’impatto paesaggistico e ambientale. Cirio: «Difendere la Val Borbera è una priorità». Marnati e Bussalino: «Sì all’energia verde, ma solo in aree già compromesse»
TORINO – La Regione Piemonte ha confermato il proprio parere negativo al progetto del parco eolico sul Monte Giarolo, nel cuore delle valli Borbera, Curone e Staffora, nell’Alessandrino. L’iniziativa, presentata per una potenza complessiva di 124 Mw, è stata oggetto di una nuova consultazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase). Che ha richiesto integrazioni documentali da parte della società proponente.
Tuttavia, la Giunta regionale, su proposta dell’Organo Tecnico Regionale e con il contributo tecnico dell’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese e di Arpa Piemonte, ha deciso di mantenere la linea del no. Peraltro già espressa con una precedente delibera datata 31 gennaio 2025.
“No” alla compromissione paesaggistica della Val Borbera
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha motivato la scelta ribadendo l’importanza della tutela ambientale e paesaggistica. «Continuiamo a difendere con fermezza il valore del nostro territorio. Le energie rinnovabili sono importanti, ma vanno promosse con equilibrio. La Val Borbera è un esempio di turismo sostenibile che vogliamo preservare».
E gli assessori regionali Matteo Marnati (Ambiente ed Energia) ed Enrico Bussalino (Enti Locali) hanno sottolineato: «Siamo favorevoli alle rinnovabili. Ma solo in aree antropizzate o già compromesse. In questo caso, l’impatto paesaggistico sarebbe stato troppo elevato».
Un progetto carente sotto vari profili
La documentazione tecnica presentata dalla società proponente è stata ritenuta ancora insufficiente in più ambiti. In particolare, sono emerse lacune negli studi energetici, nelle valutazioni geologiche e geotecniche e nell’analisi degli impatti ambientali. La valutazione di incidenza ha inoltre confermato un impatto negativo a causa dell’incompleta applicazione delle misure di mitigazione richieste.
Il primo parere non positivo risale al 26 luglio 2024, quando la Giunta aveva già espresso perplessità sulla documentazione iniziale. Le successive integrazioni non hanno modificato il giudizio.