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    “Scorie
    Politica
    Marcello Feola  
    7 Maggio 2025
    ore
    17:30 Logo Newsguard
    Il caso

    “Scorie nucleari, cancellato il Deposito unico nazionale: ora cosa accadrà?”

    Tino Balduzzi: "Il Ministro dell’Ambiente annulla il progetto del sito italiano, ma la scelta di mantenere quelli esistenti potrebbe aggravare i rischi ambientali sul territorio alessandrino"

    ALESSANDRIA – Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato pubblicamente l’abbandono del progetto per la realizzazione del Deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Il piano prevedeva 51 localizzazioni possibili in Italia, di cui cinque in Provincia di Alessandria. La nuova linea ministeriale è quella di mantenere le scorie radioattive nei depositi già esistenti, compresi i materiali ad alta intensità destinati a rientrare da Francia e Regno Unito entro il 2025.

    “A prima vista, la decisione potrebbe sembrare una buona notizia per le quattro aree alessandrine che erano candidate. Ma la situazione rischia di peggiorare soprattutto per Bosco Marengo, sede di un impianto di stoccaggio attivo. Infatti – secondo Tino Balduzzi e altri comitati locali – il rischio di inquinamento non diminuisce ma aumenta. Perché i siti già attivi saranno potenzialmente sovraccaricati. Il vero nodo riguarda la grande falda acquifera su cui insistono tutti e cinque i siti della provincia. Un bacino sotterraneo profondo 1.500 metri e largo 50 km, scoperto solo nel 2009. Un eventuale incidente o attacco a uno dei depositi radioattivi potrebbe causare una dispersione irreversibile. Con gravi conseguenze ambientali per tutta l’area”.

    Incontro pubblico alla Casa di Quartiere

    Questa sera alle 21, alla Casa di Quartiere in via Verona 116 ad Alessandria, si terrà un incontro pubblico con l’intervento proprio di Tino Balduzzi e di rappresentanti dei comitati territoriali. Obiettivo, informare la cittadinanza sui nuovi scenari legati alla gestione dei rifiuti nucleari.

    “Gli enti locali e i comitati civici che da anni si battono contro il rischio nucleare nella provincia di Alessandria continueranno la loro attività con ancora maggiore determinazione. Specie alla luce di una decisione che non cancella il pericolo, ma lo frammenta e lo distribuisce in modo ancora più insidioso”.

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