Deposito nucleare: dal tavolo di confronto un "no" ancora più forte
ACQUI TERME - "A partire dalla Regione fino ai sindaci di tutti i comuni della nostra provincia, la politica locale…
CASTELLETTO MONFERRATO – Le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, rilasciate durante l’evento “Nuove energie” alle OGR di Torino, riaccendono il dibattito sulla realizzazione del Deposito Nazionale delle scorie radioattive. Tra i più soddisfatti vi sono Gianluca Colletti, Sindaco di Castelletto Monferrato e capofila dei Comuni contrari al progetto, e Eugenio Spineto, portavoce del Comitato Popolare No Deposito Nucleare Alessandria.
“Finalmente si fa strada una visione più pragmatica e rispettosa dei territori”, ha commentato Colletti. Il riferimento è alla nuova ipotesi avanzata dal ministro: abbandonare l’idea di un deposito unico e concentrare gli sforzi sull’utilizzo dei 22 siti già esistenti sul territorio nazionale. Una svolta che, secondo il sindaco, rappresenta un passo concreto verso una gestione più sostenibile e sicura dei rifiuti nucleari” dice Colletti.
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Il sindaco di Castelletto aggiunge: “La proposta di realizzare un deposito unico aveva incluso, nella mappa delle aree idonee pubblicata nel 2024, numerose località della provincia di Alessandria, generando proteste diffuse da parte di cittadini, enti locali e associazioni. “Da anni contestiamo l’imposizione di un’infrastruttura così impattante in aree che non garantiscono sicurezza ambientale – prosegue Colletti – ora è necessario un atto formale che escluda definitivamente la nostra provincia da qualsiasi localizzazione”.
Il sindaco cita esempi come Trino, Saluggia e Bosco Marengo, già dotati di strutture dedicate al nucleare, come soluzioni più coerenti e sostenibili. “Lo Stato deve valorizzare quanto già esiste e coinvolgere le comunità locali. No Deposito Nucleare Alessandria non è solo uno slogan, ma una posizione fondata su criteri di responsabilità ambientale e sociale”.
Per Eugenio Spineto, le aperture del Governo rappresentano “una conferma che la mobilitazione popolare può incidere concretamente sulle scelte politiche”. Il portavoce sottolinea l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali, specialmente su temi che toccano la salute pubblica e la tutela ambientale.
“La questione resta aperta – conclude – ma non intendiamo abbassare la guardia. Continueremo a vigilare, perché la difesa del territorio passa dal coinvolgimento diretto di chi lo vive ogni giorno”.