Giulia e le sue gemelline: la doppia vita salvata dalla rete ospedaliera piemontese
Una gravidanza ad altissimo rischio si trasforma in una storia a lieto fine grazie al lavoro integrato tra Novi Ligure e Alessandria
ALESSANDRIA – Il 23 gennaio 2024 segna l’inizio di una corsa contro il tempo per Giulia, giovane donna alla 34ª settimana di una gravidanza gemellare monocoriale biamniotica. Una delle più complesse da gestire in ambito ostetrico. Dopo un primo monitoraggio in un centro di III livello, Giulia torna nella sua città. Ma un’improvvisa rottura delle membrane e forti contrazioni la portano al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure.
La giovane viene subito presa in carico dal team medico e si procede a un taglio cesareo d’urgenza. Nascono così due bambine premature ma vitali, che pesano rispettivamente 2.400 e 2.500 grammi. Il loro punteggio Apgar di 6 evidenzia una sofferenza media che richiede attenzioni immediate.
Il trasferimento in terapia intensiva neonatale
Le neonate vengono subito trasferite alla Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Alessandria, diretta da Alberto Ricotti, per essere monitorate. Dopo un periodo di osservazione e cure specialistiche, fanno ritorno all’ospedale di Novi Ligure nella Struttura Complessa di Pediatria diretta da Marco Aicardi.
«Le gravidanze monocoriali necessitano di un’attenzione continua e multidisciplinare – spiega Marcella Capeto, direttrice della Sc Ostetricia e Ginecologia di Novi –. Questo caso dimostra quanto sia fondamentale la collaborazione tra strutture sanitarie diverse, tra reparti e figure specialistiche».
Il Direttore Generale dell’Asl Al, Francesco Marchitelli, sottolinea: «È un perfetto esempio di medicina integrata e centrata sulla persona. In cui ogni passaggio – dalla diagnosi al follow-up – è stato gestito in modo coordinato e umano».
Le parole della mamma e dell’assessore Riboldi
«Ho avuto paura – racconta Giulia – ma non mi sono mai sentita sola. Ogni medico e infermiere era lì per me e per le mie bambine. Oggi le guardo e mi sembrano un miracolo».
«Questo caso – dichiara Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte – dimostra la forza del nostro sistema pubblico. La rete tra strutture e la professionalità messa in campo hanno reso possibile un risultato straordinario. Un ringraziamento sincero a tutti gli operatori coinvolti».