Pronto soccorso di Ovada: futuro sospeso tra timori e lavori strutturali
C'è attesa in vista del nuovo Piano sanitario regionale elaborato dall'assessore Riboldi
OVADA – Vive un evidente paradosso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di via Ruffini di Ovada. Da un lato c’è l’avvio dei lavori previsti per l’adeguamento sismico della struttura ultimata nel 1990. Dall’altro la spada di Damocle sul futuro prossimo venturo rappresentato dalla studio commissionato dalla Regione Piemonte all’Università Bocconi di Milano. Tra le proposte emerse per la razionalizzazione della spesa in vista della redazione del nuovo piano sanitario regionale c’è il declassamento a Punto di Primo Intervento per tutte le strutture che non raggiungono 15 mila accessi all’anno.
Per la struttura di Ovada dati non recenti parlano di oltre 7.750 accessi. I numeri del 2024 sarebbero in crescita ma comunque non sufficienti ad assicurare un futuro in linea con gli anni passati. La Provincia di Alessandria, in caso di passaggio della linea proposta dalla Bocconi, sarebbe pesantemente toccata con riduzioni previste anche ad Acqui Terme e Tortona.
Lavori strutturali
In attesa di un pronunciamento di Asl, i lavori previsti per la riorganizzazione del Pronto Soccorso potrebbero iniziare entro la fine del mese di maggio in corso. I fondi sono quelli messi a disposizione dal Pnrr: 4.5 milioni di euro destinati a cambiare la conformazione dell’area. In particolare sparirebbe l’attuale salita che porta all’ingresso in favore di un lungo corridoio che attraversa l’intero edificio.
L’intervento, secondo quanto affermato da più parti, sarebbe propedeutico a un nuovo indirizzo che riporterebbe i mezzi del 118 a scaricare in Pronto Soccorso almeno i casi a più basso indice di complessità. L’annuncio della concessione del finanziamento risale allo scorso settembre. Nel mese di febbraio il Comune di Ovada ha dato il via libera ai permessi in deroga alla scheda urbanistica prevista per quell’area della città.
Polemica infinita
La destinazione d’uso e l’interpretazione del Pronto Soccorso da parte del 118 fa discutere da molti anni. In relazione alle voci circolate dopo la diffusione dello studio realizzato dalla Bocconi si è espresso l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ospite a Ovada in occasione di un’iniziativa pubblica coordinata da Fondazione Cigno. «La storia recente della sanità piemontese – ha spiegato Riboldi – è fatta di tagli, soppressioni, dimenticanze e volontà di accentrare. A questo scenario si contrappone una storia diversa: il nuovo piano sanitario sarà un po’ l’anno zero per la nostra Regione».
La presentazione del piano sanitario regionale è prevista per la prossima estate. «L’unica spesa superflua in sanità è quella improduttiva – ha chiarito Riboldi – La spesa improduttiva in sanità non è quella clinica. La Regione Piemonte non ha alcuna intenzione di chiudere ospedali o Dea».