In un’epoca in cui la scuola viene spesso vissuta come un contesto distante dalla realtà dei ragazzi, esistono luoghi capaci di ribaltare questa percezione. Il CNOS-FAP di Serravalle Scrivia rappresenta un presidio educativo che mette al centro la persona, con tutte le sue fragilità, potenzialità e speranze.

Non è raro incontrare giovani che arrivano al nostro centro portando sulle spalle il peso di fallimenti scolastici, esperienze negative, incomprensioni o semplicemente un senso di smarrimento. Proprio per questo, la nostra prima missione è accogliere: accogliere con uno sguardo che non giudica, ma accompagna; con relazioni che non etichettano, ma si costruiscono sulla fiducia reciproca.

La forza del nostro progetto formativo sta nella quotidianità: nei gesti semplici ma essenziali, nella presenza costante di educatori, formatori e tutor che non si limitano a trasmettere saperi, ma si fanno guida e riferimento. Professionisti che credono profondamente nel valore di un’educazione umana, integrale e concreta, capace di risvegliare nei ragazzi il desiderio di apprendere e di progettare il proprio futuro.

Le parole di alcuni genitori, raccolte durante le udienze, confermano il valore e l’impatto di questo approccio:

“Mio figlio si è sentito accolto fin dal primo giorno. Per la prima volta non ha più paura di andare a scuola.”

“Era in difficoltà, sembrava aver perso fiducia in sé. Qui ha ritrovato voglia di fare e soprattutto il sorriso.”

“Grazie a voi, mia figlia ha scoperto di avere un valore. Ora parla di futuro con entusiasmo.”

“Qui c’è una scuola che si prende cura, che non lascia indietro nessuno, che insegna con passione.”

Ogni studente che riprende il cammino, che rialza lo sguardo e torna a credere in sé stesso, rappresenta una vittoria collettiva. Sappiamo bene che chi sceglie il nostro centro spesso arriva da percorsi accidentati. Ma è proprio qui che il nostro lavoro assume tutto il suo significato: nel dare una seconda possibilità che, per molti, si rivela essere la prima vera occasione di crescita personale e professionale.

Come ci ha insegnato Don Bosco, “l’educazione è cosa di cuore”. E nel nostro quotidiano, il cuore non è un semplice simbolo, ma una scelta concreta e costante. È il cuore che ci guida nell’ascolto, nella pazienza, nella costruzione di un ambiente dove ogni ragazzo possa sentirsi al sicuro, stimato, motivato.

Per questo, quando la scuola diventa rinascita, non è solo un’esperienza individuale, ma un segno di speranza per tutta la comunità. Una testimonianza che ci ricorda quanto potente possa essere un’educazione che non si arrende davanti alle difficoltà, ma che crede nelle possibilità di ciascuno.

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