Prevost, il Papa americano che ama il Perù
ALESSANDRIA - Stavamo scrivendo di Pietro Parolin, immaginandolo Papa, è arrivato Robert Francis Prevost. L'analogia è l'anno di nascita, il…
ALESSANDRIA – “Leone XIV è un mix tra Bergoglio e Ratzinger”. Lo dice l’alessandrino Luca Sturla, giornalista accreditato in Vaticano (per Radio Pnr), che ha seguito i funerali di papa Francesco, ha partecipato all’udienza di Prevost con circa 5.000 operatori dell’informazione e, domenica, sarà di nuovo in piazza San Pietro per la prima messa “ufficiale” del pontefice americano (si ipotizzano 250.000 presenze…).
Sturla, quali sono le sue prime impressioni sul nuovo Papa?
Credo che all’incontro con i giornalisti sia stato più in ansia di noi. Era visibilmente commosso. Certamente, è un uomo dalle idee molto chiare. Lo definirei un Papa della pace, un “Sant’Agostino 2”.
Può avere lo charme di Francesco?
Per certi tratti, credo sia simile tanto a Bergoglio quando al Wojtyla delle origini. Ma, se dovessi dare una definizione schematica, mi pare sia un mix tra gli ultimi due pontefici, perché secondo me ha la capacità di coinvolgere di Francesco e le doti liturgiche di Ratzinger. Il fatto che abbia indossato tutti i paramenti, come successe per Benedetto XVI, è significativo, né si trascuri il fatto che ha cantato il ‘Regina Coeli’.
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E’ stato anche missionario, Prevost.
Certo, e questo aspetto emergerà sicuramente durante il suo pontificato. Leone XIV appare coinvolgente, uno che dà peso a ogni parola. E’ un credente autentico.
E noi che si aspettava Parolin…
Checché se ne dica, l’elezione di Prevost non era pronosticabile. Si è sempre sostenuto che non ci sarebbe stato un papa americano, tanto più che già Bergoglio arrivava dall’America, seppure del Sud. Stando a quanto si vociferava, il Papa doveva essere italiano, quindi o Parolin o Pizzaballa. Anche stavolta, e mi riferisco a Parolin soprattutto, chi entra papa in Conclave ne esce cardinale. Era già successo con Siri, Bagnasco, Scola…
Si vocifera che Parolin abbia “ceduto” i suoi voti a Prevost.
Penso siano speculazioni giornalistiche, perché quel che avviene nella Sistina rimane nella Sistina. Però presumo anche io che sia andata così. Indubbiamente, durante un Conclave è consuetudine arrivare a un accordo. E si è deciso di convergere su Prevost che, nella lista dei papabili, non era di certo in alto.
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Domenica, Sturla, lei sarà in piazza San Pietro.
Accreditato come giornalista, assisterò alla prima messa di Prevost. E credo che, da quello che dirà, si capiranno molte cose sul pontificato appena iniziato.