Piemonte, 28.490 assunzioni previste a maggio. Ma la domanda cala
Nel trimestre maggio-luglio 2025 previste 88.000 assunzioni, ma il calo rispetto al 2024 si fa sentire. Industria in affanno, trainano turismo e servizi. Alta la difficoltà nel trovare profili tecnici specializzati
TORINO – Il tessuto imprenditoriale piemontese continua a lanciare segnali di affaticamento sul fronte occupazionale. A maggio, le imprese della regione prevedono 28.490 assunzioni, che salgono a 88.000 nel trimestre maggio-luglio. Un trend che segna un calo del -5,1% rispetto a maggio 2024, con 1.520 contratti in meno, e un decremento trimestrale del -4,5% circa.
A livello nazionale, invece, la tendenza appare opposta: si registra un +7% nelle previsioni di assunzione rispetto a maggio 2024, trainata da un settore dei servizi in forte crescita, +10,4%, mentre l’industria soffre con un calo del 2%.
Piemonte: crescono turismo e servizi, industria in affanno
In Piemonte il comparto dei servizi assorbirà la quota maggiore di entrate nel trimestre maggio-luglio 2025 con 60.170 assunzioni, pari al 68,4% del totale. Mentre l’industria si ferma a 27.830, in calo di oltre 3.140 unità rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il turismo conferma il proprio ruolo trainante con 14.130 ingressi previsti, seguito da commercio (12.940) e servizi alla persona (11.850). Nel comparto industriale spiccano le costruzioni con 7.360 entrate, pari all’8,4% delle previsioni totali.
Contratti a tempo determinato ancora protagonisti
Anche a maggio, la tipologia contrattuale prevalente in Piemonte sarà il tempo determinato (62%), seguito dai contratti a tempo indeterminato (27%) e dall’apprendistato (7%). I contratti da micro e piccole imprese rappresentano il 56,8% delle entrate, seguiti dalle medie imprese (18,9%) e dalle grandi aziende (24,3%).
Il 29% delle entrate previste sarà per professioni commerciali e dei servizi e il 28% per operai specializzati e conduttori di impianti. Solo il 20% riguarderà dirigenti, specialisti e tecnici.
Un dato rilevante è che il 35% delle assunzioni coinvolgerà giovani under 30, mentre nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Mismatch e difficoltà di reperimento oltre la media nazionale
Preoccupa il mismatch tra domanda e offerta, che in Piemonte si attesta al 49%, superiore alla media nazionale del 47%. Le figure più difficili da reperire restano gli operai specializzati, i conduttori di impianti (63,5% difficili da trovare) e i dirigenti e tecnici (51,3%).
Criticità elevatissime si registrano per:
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Operai nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (85,5% di difficoltà).
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Tecnici della distribuzione commerciale (75,2%).
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Tecnici della gestione dei processi produttivi (74,2%).
Formazione: difficoltà anche per laureati e Its
Anche i laureati risultano difficili da reperire nel 47,5% dei casi, con picchi critici negli indirizzi medico-odontoiatrico (96,6%), chimico-farmaceutico (73,7%) e umanistico (61,8%).
Grandi difficoltà anche per i diplomati Its Academy (67,1%), mentre per il diploma secondario le problematiche riguardano in particolare:
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Elettronica ed elettrotecnica (64,2%).
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Meccanica, meccatronica ed energia (62,9%).