Rio Lovassina, in arrivo 15,3 milioni di euro per i lavori
Molinari (Lega): "Per Alessandria si tratta di un risultato importantissimo"
ALESSANDRIA – Rita Rossa non è responsabile del danno erariale relativo al Rio Lovassina per il quale aveva subito condanna in primo grado: così ha deciso la Corte dei Conti sezione d’appello di Roma.
Rio Lovassina, in arrivo 15,3 milioni di euro per i lavori
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La sentenza è stata resa pubblica ieri e ha ribaltato la decisione della Sezione Regionale per il Piemonte che aveva invece condannato l’ex presidente della Provincia, l’ex prefetto Romilda Tafuri e altri funzionari al risarcimento del danno in favore del Ministero dell’Economia della somma di 40.000 euro. Ravvisando colpa grave nella sua condotta, allora, da presidente della Provincia.
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Cosa contestava la Procura Generale a lei, e agli altri funzionari?
Secondo l’accusa non avrebbero risposto con tempestività alla Corte di Giustizia della Comunità Europea. Che contestava la mancata ottemperanza a una sentenza della stessa Corte di Giustizia Europea, che imponeva la messa a norma del Rio Lovassina.
In sostanza, l’ex presidente della Provincia e gli altri accusati non avevano risposto celermente alla Corte di Giustizia. Evidenziando come il Rio Lovassina non rientrasse fra i corsi d’acqua da mettere a norma, cagionando quindi una maxi multa (40 milioni di euro) a carico dello Stato Italiano.
Non solo: alla Rossa, quale Presidente della Provincia, veniva contestato di avere sottoscritto un accordo di programma che avrebbe creato ulteriore confusione e aggravato il danno erariale costituito dalla sanzione irrogata dalla Corte di Giustizia Europea.
Secondo la Corte dei Conti sezione Giurisdizionale d’appello, invece, non vi è alcuna prova che la documentazione, che secondo la Procura l’ex presidente della Provincia doveva fornire alla Corte Europea, sarebbe stata tale da convincere la Corte stessa, Visto che ad essere errata era la valutazione di pericolosità operata da quest’ultima.
Mentre l’accordo di programma sottoscritto dalla Rossa non aveva affatto contribuito a rendere ancora più incerto il quadro ed era anzi un atto dovuto.
Le amministrazioni di appartenenza, la Provincia per Rita Rossa (difesa dall’avvocato Massimo Grattarola) sono state condannate anche alla rifusione delle spese di difesa.