Addio
Marzio Petterino, al centro, con il gruppo di amici d'infanzia di Gianni Rivera
Alessandria Calcio, Società, Sport
Mimma Caligaris  
21 Maggio 2025
ore
15:34 Logo Newsguard
Lutto

Addio a Marzio Petterino, con Rivera ai Salesiani

Un legame fortissimo. Di lui il golden boy ha sempre detto: "Se la poliomelite non lo avesse colpito sarebbe diventato un campione"

ALESSANDRIA – Gianni Rivera lo ha sempre detto, insistendo ogni volta che lo si intervistava su suoi inizi. “Marzio era il più forte di noi. Sarebbe diventato un campione, un mediano come pochi, se la malattia non lo avesse fermato. Però ha una vitta meravigliosa con una figlia stupenda“.

 

Marzio Petterino è sempre stato l’amico speciale, quello che Rivera ha sempre voluto ogni volta che tornava in città, anche dopo aver smesso di giocare, per incontri, eventi, presentazioni. “Dove è Marzio? Lui sempre in prima fila”.

Marzio Petterino, classe 1941 (avrebbe compiuto 84 anni il 24 giugno) è deceduto. Il trascinatore di un gruppo che è sempre rimasto unito fin dagli anni dell’infanzia. Ai Salesiani, all’epoca in piazza Santa Maria di Castello, andavano per il doposcuola e poi per giocare a pallone, con don Ceschia, che si alzava un po’ la talare e dispensava insegnamenti e giocate. Ogni giorno, condividevano tutto, anche i primi tornei, sempre vittoriosi.

Poi, un giorno, Marzio non si presenta al campo, una assenza prolungata. Arriva la notizia della malattia, la poliomelite, che gli avrebbe impedito di giocare. Ma è sempre stato vicino agli amici, condividendo tutto, anche i ‘premi partita’, stick o frappé, che Gino Ressia, il ‘dirigente’, pagava a ogni successo.

 

 

Torti-Rivera-Petterino

Gianni Rivera, Giuseppe Torti e Marzio Petterino in uno degli incontri ad Alessandria

Marzio è stato dipendente della Provincia, fino alla pensione, sempre con il suo sorriso, con il suo amore per la vita, avrebbe potuto esser ‘arrabbiato’ per quel  destino, e, invece, è sempre stato propositivo, dispensando serenità e gioia.

Con un profondo senso dell’amicizia che univa questi ‘ragazzi’, oltre a Petterino e Rivera, Ressia, Massimelli e Giuseppe Torti. Quasi ottant’anni insieme, i traguardi di uno erano di tutti. “E oggi, senza Marzio, ci manca una colonna. Lo abbracciamo, con tutto l’affetto che abbiamo verso di lui – insiste Torti – sarà sempre con noi”.

Lascia la moglie Anna, la figlia Giorgia, la sua bella famiglia, a cui vanno le condoglianze della redazione sportiva de ‘Il Piccolo’

Il rosario sarà recitato domani, giovedì, alle 19, nella chiesa di San Giovanni Evangelista dove venerdì, alle 14.30 sarà celebrato il funerale, partendo dalla Casa funeriaria ‘Bagliano’, dove è possibile  già da oggi salutare Marzio.