Carrega Ligure isolata: “La Regione intervenga, serve una galleria artificiale”
Il consigliere regionale Coluccio (M5S) porta in aula il disagio sulla Sp 147: “La manutenzione non basta, servono soluzioni definitive”
TORINO – Una nuova frana ha interrotto la Sp 147, l’unico collegamento diretto tra Carrega Ligure e la Val Borbera, isolando di fatto il piccolo Comune dell’Alessandrino. A sollevare il problema in Consiglio regionale è stato Pasquale Coluccio, consigliere del Movimento 5 Stelle, con un question time. Obiettivo, denunciare la situazione di disagio vissuta dai cittadini, costretti ancora una volta a fare i conti con l’interruzione dei collegamenti e l’impossibilità di accedere in tempi brevi a servizi essenziali.
Non è la prima volta che la Sp 147 viene chiusa per motivi di sicurezza. Già nel 2022 una frana aveva costretto alla sospensione della circolazione, con successiva riapertura nel 2024. Ma lo smottamento di marzo 2025 ha nuovamente compromesso il transito, con il Comune e la Provincia impossibilitati ad agire per mancanza di fondi.
Coluccio: “La Regione deve garantire soluzioni strutturali”
«In Aula – spiega Coluccio – l’assessore Vignale ha ricordato che la Regione ha già stanziato 700mila euro per la manutenzione negli scorsi anni. Ma questi fondi non bastano. Servono interventi urgenti e continuativi, in particolare sulla rete paramassi. E soprattutto serve una visione di lungo periodo».
Il consigliere del M5S rilancia infatti la proposta condivisa dagli amministratori locali. «L’unico intervento veramente risolutivo sarebbe la realizzazione di una galleria artificiale nel tratto più esposto. Il costo è elevato, ma eviterebbe spese annuali continue per manutenzioni e soprattutto garantirebbe l’accessibilità permanente a Carrega Ligure. Parliamo di una comunità che vive in montagna e ha diritto a muoversi in sicurezza, senza restare ostaggio delle frane a ogni pioggia. La Regione Piemonte – conclude Coluccio – deve fare la sua parte, stanziando risorse adeguate e pianificando un intervento definitivo. I cittadini non possono più aspettare».